Sogni e resistenza del 99 amaranto(...il film), Un Ultras che gioca a fare il calciatore...

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Veleno BOYS '01
view post Posted on 27/8/2007, 14:05




Livorno, la politica e una carriera fuori dagli schemi raccontata in un film di Federico Micali(...uscito verso la fine di Aprile).

«Quando ero bambino mi incazzavo coi compagni di scuola che tenevano alla Juve. Sei di qui, dicevo, devi tifare Livorno. Nasce tutto da lì».

Intervista con Cristiano Lucarelli, bomber col pugno chiuso, il cuore in curva e più di cento gol in serie A.



Una specie di eroe dei due mondi. Con in tasca un miliardo in meno, tritato per inseguire un sogno. Una cosa piccola, piegata in quattro nel borsone: una maglia amaranto, il numero 99. Un gesto semplice. Estate 2003: una sofferta stretta di mano, via sei zeri dal contratto e si torna a casa. Il bomber col pugno chiuso ha finito la sua corsa disperata all'indietro. Livorno. Una città che è una questione di prospettiva: prospettiva livornocentrica. Non c'è Milano, Parigi o New York che tenga. Se non sei nato qui, per il livornese, disgraziato sei e disgraziato resti. Orgoglio? No, dna. Gente semplice. Abituata e orgogliosa di spaccarsi la schiena al porto o nelle fabbriche, che qui non sono un lontano ricordo ma lo sfondo a intermittenza che spezza l'orizzonte. Non c'è niente di particolarmente bello, a Livorno. Ma per chi ci è cresciuto non esiste altro posto: le ragioni di quella scelta passano soprattutto da qui. Ne ha percorsa di strada, Cristiano Lucarelli. Da tre stagioni guida il Livorno in serie A - categoria da cui era assente da 55 anni - con 103 (104?) gol nella massima serie, il titolo di capocannoniere nel 2005 e una manciata di apparizioni in nazionale. Una storia che ha ispirato un libro di successo (Carlo Pallavicino, Tenetevi il Miliardo), diverse canzoni (su tutte Ala Sinistra, Casa del Vento ma anche quella del cubano Granma) e la fama di calciatore più famoso in Cina. Per chi ama il calcio romantico o semplicemente crede in un mondo diverso, Lucarelli è diventato un simbolo di resistenza. La nuova frontiera è un film indipendente fresco d'uscita, 99 Amaranto di Federico Micali, e un giro di incontri che Lucarelli terrà in Inghilterra a fine aprile, invitato dallo storico John Foot per tenere una lezione allo University College di Londra sui valori dello sport.
Questo è il resoconto di un incontro con Lucarelli registrato per Radio Popolare. Metà settimana, sole timido. Tre sedie e un baracchino sul lungomare. Il bomber ha un paio di occhiali da sole scuri, ogni tanto una richiesta di autografo. Guarda i gabbioni, piccoli spiazzi di cemento recintati, in riva al mare. I ragazzi ci giocano a calcio nella bella stagione. I bimbi sotto il sole cocente delle due, i grandi al calar della sera. Qui le partite non finiscono mai. Armando Picchi, narra la leggenda, vi giocò una partita indimenticabile con Luisito Suarez. Avevano appena vinto la prima Coppa Campioni della storia nerazzurra. Cristiano calciatore è nato ai gabbioni, naturale tornasse qui. «Sono tornato a casa per un'esigenza mia. Personalissima. Non ho mai pensato che potesse uscirci un film o un libro. Aver destato tanto interesse ancora mi suona strano. Avevo solo bisogno di ritrovare certi stimoli e inseguire certi ricordi. Al di là della scelta economica, perchè è chiaro che un miliardo è una bella cifra anche per me che di mestiere - posso chiamarlo mestiere? - gioco a pallone, vorrei venisse fuori questo: è stata una rincorsa dietro ai miei sogni, a certe idee, a certi valori. Io ho sempre sognato il Livorno. Pensa che da bambino mi incazzavo con i compagni di scuola che tenevano per il Milan o per la Juve. Sei di qui - dicevo - devi tifare Livorno. E loro niente. Nasce tutto lì».

Il tuo rapporto calcistico con Livorno non è mai stato facile, alti e bassi. Bisogna conquistarselo sul campo, il rispetto.
In Toscana siamo tutti un po' criticoni, a Livorno ancora di più. C'è un detto che mi piace molto, da queste parti. «Prima regola, nessuna regola». Questo ti dà l'idea della socialità, dell'armonia e della solidarietà che si respira qui. Lo chiamerei spirito egualitario.

(Scorrono due immagini. La prima, quella triste, una domenica qualunque degli ultimi anni, ora di pranzo: la processione di vespini verso la Questura, una curva - con il suo lavoro, politico e sociale - spezzata dalle diffide, mentre in altri stadi italiani campeggiano croci celtiche e cori razzisti. La seconda, meravigliosa. Mezza Livorno a San Siro, metà settembre 2004. Partita contro il Milan, i dodicimila livornesi che occupano la curva nord indossano una bandana per prendere in giro Silvio Berlusconi e il suo nuovo taglio di capelli. 2-2 finale, doppietta di Cristiano. Missione compiuta).
Gioco facile dei media: curve di estrema destra, curve di esterma sinistra, opposti estremismi tutti da punire. La militanza deve rimanere fuori dal calcio. Salvo scoprire che la politica, per prima, non può fare a meno del pallone per amplificare i suoi messaggi. Non è un ragionamento ipocrita?
La prima volta che ho parlato delle mie idee politiche avevo 19 anni ed ero con la maglia della nazionale Under 21. Si giocava all'Ardenza, dopo aver segnato mostrai una maglietta dei miei colleghi ultras con la faccia di Che Guevara, per festeggiare con loro. Venne fuori un casino dell'altro mondo. Le mie idee politiche non sono un segreto. Quello che non sopporto è la fatica che i personaggi dello spettacolo, non solo i calciatori, devono fare per essere liberi di esprimersi sul mondo, senza essere bollati come estremisti o presi per pazzi. Siano di destra o di sinistra. Si parla tanto di democrazia, poi quando capita che un giocatore in buona fede, con modi e toni civili, cerca di spiegare cosa pensa del mondo, viene etichettato e deve scontrarsi con un muro di conformismo. E' un peccato.

In questo ambiente, rischia di pesare più la fede politica dei gol segnati?
Dal punto di vista calcistico sono visto come un diverso, cosa che vantaggi non ne procura. Quello che ho fatto lo devo solo ai miei piedi perchè, di questo ne sono convinto, pochissime persone nel calcio hanno speso una buona parola per me.

Sei il calciatore più popolare di tutta la Cina, anche a Cuba stravedono per te. Ad altre latitudini, la percezione di certe prese di posizione è molto diversa.
Ammetto che essere diventato una specie di personaggio mi ha consentito di fare molti incontri fortunati, in questi anni. Indimenticabile quello con Aleida Guevara, la figlia del Che. Ne ho tratto una lezione importante. Durante il suo discorso in Consiglio Comunale, il mio compagno di squadra Balleri ha attraversato di corsa l'aula, denudandosi di fronte ad Aleida per mostrarle il suo tatuaggio del Che. Lei gli ha risposto che andava bene e le faceva piacere, ma ha voluto ricordargli che il Che deve essere nel cuore e non solo tatuato addosso.

(Il documentario regala scorci dei quartieri popolari di Livorno. Per strada i bambini in maglia amaranto tirano calci al pallone, poi la camera di Micali vira sugli adulti che discutono e giocano a carte alla Casa del Popolo. Entra prepotentemente in scena Maurizio Lucarelli, il padre di Cristiano. Secondo tutti quelli che lo conoscono, il bomber è tornato a Livorno soprattutto per lui. Senza la sua spinta, probabilmente Cristiano non sarebbe dov'è. A Maurizio il merito di aver spiegato ai figli che il pallone è una cosa seria, che richiede impegno e dedizione. E che sprecare il proprio talento, a maggior ragione quando non si naviga nell'oro, è un vero delitto).
Il vero protagonista del film, il regista occulto di tutta la storia è tuo padre...
Il mi' babbo, chiamiamolo così che preferisco.

Maurizio che dice che il Livorno «è come un quarto figlio». Uno che continua a fare il portuale, anche adesso che i due figli maschi (il secondo, Alessandro, è il capitano della Reggina) sono ricchi e affermati. Maurizio è uno dei tanti simboli del grande orgoglio proletario di questa città in cui calcio, politica e porto sono componenti inscindibili.
E' vero. Nel film ci sono tanti personaggi che rappresentano proprio la livornesità, nel modo di gesticolare, di esprimersi, di parlare. Conoscendo il mi' babbo, nella pellicola vedo che forzatamente cerca di essere educato e di utilizzare il maggior numero di vocaboli italiani che conosce. Un livornese che si sforza di parlare un corretto italiano secondo me è stupendo.

(Esilerante la scena in cui Maurizio racconta le 12mila bandane amaranto preparate per la trasferta contro il Milan. «A Livorno, se uno di settant'anni gira sul lungomare con la bandana, per scherzo lo prendano e lo volano in mare». E ancora. Cristiano nel 1992 gioca nel Cuiopelli, dilettanti toscani. Maurizio giura che quella domenica tiferà per lui, nonostante giochi contro il Livorno. Al 90' i labronici segnano il gol della vittoria. Cristiano non si stupisce vedendo Maurizio, in tribuna, che esulta con un plateale gesto dell'ombrello).
Una volta hai detto: «Le bandiere non sono i giocatori che restano tanto in una squadra, sono quelli che ti fanno riconciliare col calcio di una volta». Lo pensi ancora?
Sicuramente. Vent'anni fa non si vedeva l'ora di arrivare alla domenica perchè c'era la partita. Quel momento lo vivevi con tensione, con la preoccupazione che fosse tutto perfetto, anche in C2. Lo racconto bene nel film: il sabato mi preparavo la sciarpa, la bandiera, a Livorno c'era lo stadio sempre pieno. Dovevamo partire alle dieci della mattina perchè sennò non si trovava posto a sedere. Oggi in serie A vedo gli stadi mezzi vuoti, molti preferiscono vedere la partita alla tv, manca quella leggerezza. Ogni tanto mi chiedo, modestamente, se storie come la mia possano davvero servire a qualcosa. Forse molti la danno già per scontata.

Stadi vuoti, salotti pieni. Parli di una tendenza radicata, che Calciopoli ha solo velocizzato. Ad un anno di distanza, nel calcio italiano si respira un'aria diversa?
Per un vero bilancio bisognerà aspettare la prossima stagione. Questa è un'annata di transizione. Nel nostro ambiente, forse, non è ancora cambiato molto, ma nel quotidiano siamo più tranquilli, c'è più ottimismo. Quello che mi preoccupa davvero è il calo di pubblico alle partite. Sento parlare di progetti per costruire impianti più piccoli, come a voler tenere lontana la gente dai campi. Sembra ormai che il pallone sia in mano alle tv e ai pubblicitari. Senza tifosi non si va lontano.

Hai più volte minacciato di andare via da Livorno. A 31 anni, ti senti maturo per una grande squadra?
Ti rispondo in maniera molto sincera. Vediamo se si può restare qui. Anche se non nascondo che ci sono stati momenti, anche recentemente, in cui mi son domandato chi me l'ha fatto fare. Penso che questo faccia parte del nostro carattere, porsi delle domande, avere dei momenti di debolezza. Certe volte mi metto lì a riflettere. Poi mi basta mettere un dvd di una nostra partita, una raccolta dei miei gol o il film dell'anno della promozione in A, e dentro mi prende qualcosa. Passano tre minuti e mi metto l'animo in pace.



La favola del capitano che rifiutò il miliardo con Modena City Ramblers e Banda Bassotti
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Prodotto da "L'Occhio e La Luna" e distribuito da Pablo Bunker Lab, il film documentario "99 Amaranto" è uscito all'inizio di aprile mentre il capitano del Livorno segnava il suo centesimo gol in serie A. E'stato accompagnato da minacce e intimidazioni in occasione della proiezione al cinema Torresino di Padova, dove gli ultras locali in passato avevano contestato Lucarelli per le sue idee politiche. Il giovane regista fiorentino Federico Micali (autore dei documentari "Genova senza risposte" sul G8 e "Nunca Mais" sul disastro ecologico del Prestige in Galizia) l'ha liberamente tratto dal libro "Tenetevi il miliardo" di Carlo Pallavicino, procuratore e amico del bomber livornese. La storia di Cristiano - spiega - ha tutti gli elementi da storia fantastica, una fiaba quasi. C'è il professionista del pallone, lo zingaro che molla tutto per tornare a indossare la maglia che sognava da bambino. E poi c'è Livorno, perchè altrimenti la scelta non te la spieghi. E' la storia di due resistenze: quella di Lucarelli al calcio moderno, e quella di una città che è geneticamente antifascista, con una tifoseria molto attiva in questo senso, non giustificata da nessuno, che si pone fuori da partiti politici e che riesce a portare in curva delle istanze sociali fondamentali. Nel film trova posto una galleria "possibile" di facce livornesi. Liberi pensatori, ultras, operai, uniti da un discorso comune che ha tre componenti fondamentali: lavoro, politica, calcio. La parte più bella, non a caso, è quella vissuta a fianco degli ultras delle Brigate Autonome Livornesi. Il complimento più bello che mi hanno fatto è stato: Questo film sembra fatto da noi». La colonna sonora mette insieme Banda Bassotti, Modena City Ramblers, Yo Yo Mundi, Bandabardò, Cayo Rosso, Malasuerte Fi*Sud, Cisco, Gatto Ciliegia vs il Grande Freddo, Casa del Vento, G.Guatteri e "You'll never walk alone" dei Los Fastidios. Trovate tutto su www.99amaranto.it


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...potevo benissimamente postare nella discussione film, ma si parla di Cristiano Lucarelli, Ultras in campo... e quindi ha tutto un suo spazio in merito...

...ho poche parole per lui... ma con un augurio al Calcio...
...10-100-1000-10000... LUCARELLI IN CAMPO!!!
 
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uap 02
view post Posted on 29/8/2007, 01:09




ULTRAS -NO POLITICA
 
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Veleno BOYS '01
view post Posted on 29/8/2007, 01:24




...questo cosa c'entra col film??!
...daccordo con la tua frase ma non mi sembra il contesto giusto... sappiamo come la pensano i Livornesi, quindi...??! Intanto me lo sogno sempre almeno un "Lucarelli" in campo... ;) ...e credo che non sono l'unico.
 
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acab sapri
view post Posted on 11/9/2007, 18:07




guaglio' ma sapete dove si puo trovare il film? saluti a Veleno! ;)
 
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Veleno BOYS '01
view post Posted on 11/9/2007, 21:07




...saluti a te Saprese ;)

...sinceramente non ti sò dire... hai provato il solito e-mule??!

...facci sapere...
 
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CAIVANO NEL CUORE
view post Posted on 11/9/2007, 22:37




Hai provato a "pezzotto" nel tuo negozio di fiducia?? :P :D
 
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Veleno BOYS '01
view post Posted on 11/9/2007, 22:46




:D anche questa è un'ottima idea
 
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acab sapri
view post Posted on 12/9/2007, 12:22




CITAZIONE (Veleno BOYS '01 @ 11/9/2007, 22:07)
...saluti a te Saprese ;)

...sinceramente non ti sò dire... hai provato il solito e-mule??!

...facci sapere...

gia' l'ho messo a scaricare....!!! ;)
 
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Veleno BOYS '01
view post Posted on 12/9/2007, 17:32




...grazie per l'ottima info...
 
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sgasatissimo
view post Posted on 16/9/2007, 09:15




una domanda al saprese al riguardo del sapri che mi ha fatto una buona impressione ...dove può arrivare quest anno
 
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Veleno BOYS '01
view post Posted on 16/9/2007, 14:05




...non è il post giusto dove parlare del Sapri... ci sono sempre gli mp.
 
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10 replies since 27/8/2007, 14:01   210 views
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