Hooligans vs Ultras

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Veleno BOYS '01
view post Posted on 10/7/2007, 23:46




Il football e conseguentemente la sua disciplina sportiva vanta in Gran Bretagna una popolarità degna di questo nome già dalla metà del 1800 periodo in cui si comincia a parlare di spettacolo e non solo di sport fine a se stesso. Nella prima decade del 1900 si parla già di milioni di spettatori che provengono dalla classe lavoratrice e che si identificano profondamente non solo nella propria comunità ma anche nella squadra di calcio che la rappresenta e per mezzo della quale si difendono i propri colori e la bandiera. La violenza negli stadi parte già a metà del IXX sec in seguito al processo di massificazione che comincia improvvisamente a caratterizzare gli stadi britannici e inglesi soprattutto. E' infatti alla fine del IXX sec che si comincia a parlare di Hooligans ma sull'origine del termine ci sono versioni diverse: qualcuno fa riferimento a un banda giovanile irlandese dell'East End di Londra, una gang presumibilmente molto violenta dal nome Hooley's Gang, altri fanno derivare quel termine da Houlihans ovvero una famiglia irlandese che causò un sacco di danni attorno alla zona sud di Londra nel secolo XIV.
<<dapprima adottato da gruppi di giovani marginali per autodefinirsi, quindi largamente utilizzato dalla stampa, il termine diviene in poco tempo sinonimo di teppista. Organizzati in bande di strada o di quartiere in perenne lotta per il controllo del territorio, o anche soltanto per il piacere di battersi (Chelsea Boys contro Fulham Boys, Chapel Street Boys contro Margaret Street Boys, ecc.), gli hooligans, almeno secondo i rapporti dell'epoca, manifestano atteggiamenti e comportamenti teppistico-delinquenziali molto simili a quelli che ritroveremo un secolo dopo negli skinheads: forte senso della supremazia territoriale, atti di vandalismo nei pubs e nei locali pubblici, rapine e ubriacature, violenze negli stadi, aggressioni contro stranieri (soprattutto contro i venditori italiani di gelato e i negozianti ciprioti, odiati dai Victorian boys quanto quelli pakistani lo saranno dagli skinheads), senso di contrapposizione frontale con l'autorità costituita, rappresentata dalle forze di polizia>>Eurispes.
A livello organizzativo il fenomeno hooligans si propone alla gioventù ribelle negli anni Sessanta in seguito all'espandersi di una branca dei Mods ( movimento inglese famoso in tutto il mondo ) i cosiddetti Skinhead che qualche anno più tardi passeranno il testimone ai Casual (ultimo mito di intere generazioni di ragazzi di strada). Gli Skinheads al contrario di altre culture giovanili che si erano sviluppate in Inghilterra e che avevano comunque creato nell'opinione pubblica una sorta di moral panic dovuto ad azioni violente e in alcuni casi sfuggite di mano, vedevano nello stadio uno scenario d'azione e un terreno di scontro privilegiati. Allo stesso modo i Casuals che operano però a partire dagli anni Ottanta si ritrovano allo stadio per menare le mani ma hanno più problemi rispetto alle generazioni precedenti perché devono fare i conti con le autorità decise a porre fine alla "zona franca" che stadio e dintorni avevano rappresentato fino a quel momento. I Casuals sono costretti a prendere delle precauzioni per non essere riconosciuti dalla polizia e cominciano ad abolire i commandos (formati a volte da migliaia di ragazzi) per sperimentare nuove strategie di aggressione in bande formate da qualche decina di elementi al massimo. Alcontrario degli Skinheads che facevano dell'immagine una colonna portante della loro rappresentazione i Casuals escono "in borghese" e si mimetizzano tra i padri di famiglia che portano i loro bambini in tribuna a guardare la partita e il tutto per passare inosservati e creare più facilmente agguati a discapito delle tifoserie rivali. Infatti si comincia a parlare di agguati e non più di scontri di massa. Nascono le microbande anonime e ancora più violente di quanto si possa immaginare. Scompaiono sciarpe, bandiere e accessori vari e nascono nuove tendenze come gli abiti firmati provenienti dall'Italia che divengono in poco tempo uno status a tutti gli effetti.
L'allarme hooligans ha scomodato l'agenda politica di piu' di un governo ma l'Inghilterra è stata la terra in cui si sono sviluppati i punti fermi e dove sono sorti i problemi della mentalità ultras, quella che, nel circuito della tifoseria organizzata, è volta all'azione. E' negli anni Settanta che prende piede il moderno football hooliganism cultura da strada che vede nei pressi dello stadio il possibile se non inevitabile terreno di scontro.
C'è da dire che il modello inglese ha influito più sul fatto visivo e corale che non sull'organizzazione vera e propria.
I supporters inglesi rispetto agli ultras non sono organizzati in gruppi fortemente strutturati.
Mentre l'incitamento delle gang britanniche è caratterizzato dalla spontaneità, in Italia i groups sono specializzati nella creazione di coreografie spettacolari.
Lo spettacolo della curva sarebbe impossibile senza un coordinamento e un impegno costante da parte dei diversi gruppi. La presenza degli striscioni con il nome o il simbolo del gruppo sono l'unica soddisfazione per tutti gli sforzi fatti durante gli anni. Gli striscioni sono fondamentali per dare visibilità alla propria presenza nonché a dare credibilità al proprio ruolo.
Il ruolo delle bande è diverso dall'Italia all'Inghilterra e diciamo che le due componenti più importanti che accompagnano questi paesi sono la fede nei propri colori e l'inclusione di tutti i mezzi necessari a farla rispettare, e l'incitamento verbale ( spesso seguito dal battere sincronizzato delle mani ). In Italia i supporters si limitano a seguire in casa e fuori solo la propria squadra mentre in Inghilterra i tifosi seguono la nazionale e mettono da parte la provenienza delle crew da cui provengono. Per questo Wembely diventa una zona franca che permette la nascita di alleanze impensabili all'interno della Premier Ship; la tifoseria inglese diventa una super crew che racchiude al proprio interno personaggi provenienti da club rivali.
In ogni caso in Inghilterra i caratteri di unione organizzata al supporto di una squadra non sono paragonabili alla strutturazione che caratterizza le bande italiane. Queste ultime si riuniscono più volte durante la settimana per delineare le strategie da usarsi per il prossimo confronto. Da noi non si tratta più tanto di banda di quartiere ( eccezion fatta per i Fedayn, Testaccio e pochi altri ) ma di referenza e credibilità che porta il gruppo ad accettare la presenza del singolo ultras ( vedi il caso del gruppo Monteverde che accogliendo al proprio interno elementi provenienti da altri rioni ha scelto di cambiare nome diventando Brigata DeFalchi ).
In Italia, sin dalle origini del movimento, i gruppi sono stati rappresentativi di una gioventù più eterogenea di quella che popolava le curve inglesi. Non la classe, non la politica né l'adesione a una moda musicale hanno influito in maniera determinante allo sviluppo di "una certa mentalità" come invece è accaduto per i ragazzi d'Oltre Manica. Da noi non si è mai trattato di fasce di giovani provenienti da uno specifico ambiente, neanche per quanto riguarda il caso delle curve "politicizzate". In Inghilterra negli anni più duri dell'hooliganismo le gang e i collettivi erano legati alla stessa appartenenza di classe e - nella maggior parte dei casi - ascoltavano la stessa musica.
E' grazie alle loro gesta cruente che i supporters inglesi involontariamente diffondono a livello internazionale uno stile di vita che viene adattato alle situazioni locali. In Europa dagli anni 70 in poi comincia a diffondersi un profondo sentimento di rivalsa nei confronti degli inglesi e ogni volta che questi si spostano a seguito della loro squadra o della nazionale, i tifosi ospitanti hanno la possibilità di sfidare i fatidici numero uno della violenza sugli spalti.
Nasce la competizione sul piano delle azioni violente e la difesa del proprio territorio dalle incursioni nemiche ( gruppi più o meno organizzati in trasferta diventano nemici alla conquista della propria città).
Le curve automaticamente escludono anziani e sostenitori troppo morbidi a favore di alleanze che vedono nella difesa del proprio territorio una componente non meno importante del tifo.
Ma qualcosa è cambiato.
"Dopo la tragedia di Sheffield le terraces , dalle quali si assisteva alla partita in piedi, a stretto contatto fisico gli uni agli altri, sono state sostituite da tribune numerate. Sono state eliminate le recinzioni che separavano gli spalti dal terreno di gioco, accettando il rischio di invasioni di campo, pur di evitare nuovi disastri.. Il servizio d'ordine, durante le partite, viene svolto non più dalla polizia ma da stewards delle società di calcio".

Stewards che (al contrario di quanto si possa pensare) non sono studentelli come i ragazzi che staccano i biglietti al Warner Village da noi ma ex hooligans convertiti - per un motivo o per un altro - alle nuove leggi del calcio moderno.

tratto da aguardiadiunafede
 
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