| Il Decreto Amato è una cazzata gigantesca
Il «precedente» Roma-Napoli è l’ultima curva pericolosa sulla strada alla normalità, mai come in queste ore rimessa in discussione. Osservatorio del Viminale, Lega Calcio, Figc, prefetti, giustizia sportiva: nell’anno che doveva rimettere in linea di galleggiamento il pallone italiano non c’è componente che possa indicare la via senza entrare in corto circuito con il sistema.
Il meccanismo virtuoso per allontanare il caos e la violenza dagli stadi sembra essersi ingolfato con partite annunciate di pari pericolosità, ma «curate» con medicine diverse. Così, avvicinandosi alla prossima tappa di campionato ecco la sfida dell’Olimpico di Roma scrivere una storia che suona come un «precedente» da far tuonare il presidente della Lega Calcio, Antonio Matarrese: per l’Osservatorio, l’incrocio fra Totti e i partenopei si può giocare senza tifosi napoletani, con il settore ospiti sbarrato e alle 18. Un invito che uscito dal Viminale è tutt’ora all’esame del prefetto della Capitale, insieme alla volontà dell’ad giallorosso Rosella Sensi di spingere perché la sfida di sabato venga disputata solo davanti agli abbonati: l’Olimpico romanista è diffidato, alle porte c’è il derby e forte è il timore che un lancio di un petardo possa chiudere lo stadio proprio per la sfida più attesa. «Capisco la Sensi, ma le battaglie si fanno tutti insieme. Il sistema - così Matarrese - si difende camminando sullo stesso piano: lei (la Sensi, ndr) è anche vicepresidente di Lega, non possiamo parlare lingue diverse».
La lingua auspicata dal numero uno della Confindustria del pallone porta ad una netta definizione dei ruoli. Matarrese chiede rispetto per il «sistema-calcio» da tenere lontano da tutto ciò che deve essere ricondotto entro i confini dell’ordine pubblico. «Io e il presidente Abete abbiamo intenzione di chiedere un incontro al capo della polizia Manganelli perché il problema va risolto in maniera diversa. Tutto questo allarmismo - continua Matarrese - mi preoccupa: mettere troppo divieti può tradire un segno di debolezza piuttosto che il contrario. Così, si rischia di rovinare tutto, di mandare all’aria la tanto annunciata normalità e di bloccare il processo in atto. A Napoli hanno arrestato cinque ultras per estorsione? A noi spetta il nostro compito, ad altri quello di fermare i delinquenti». Matarrese «bacchetta» la Sensi perché il «precedente» Roma rischia di allargare il corto circuito riportando all’esclusivo rapporto club-prefetto la risoluzione delle problematiche sull’ordine pubblico. La società giallorossa chiede che «i propri tifosi possano assistere alla gara con il Napoli in modo tranquillo» e, domani, il prefetto della Capitale, Carlo Mosca, prenderà una decisione destinata ad aggravare la posizione assunta dall’Osservatorio (non è esclusa anche l’ipotesi delle porte chiuse).
In attesa che il precedente-Roma scriva l’atto finale, i tifosi, spettatori, si interrogano con la lavagna dei buoni e dei cattivi che sembra cambiare senza un medesimo copione: perché sfide della stessa pericolosità vengono, poi, tradotte con provvedimenti diversi? I componenti sportivi dell’Osservatorio nascondono a fatica il malumore, quelli istituzionali rischiano di vedere capovolte le loro indicazioni una volta che gli inviti finiscono all’esame dei prefetti. Per Torino-Sampdoria lo stadio Olimpico è rimasto aperto solo agli abbonati granata, domenica pomeriggio a Bergamo, città rivale, i sostenitori del Toro potranno accomodarsi nel loro settore (gara a rischio-3, nessuna limitazione). Juventus-Genoa e Livorno-Lazio sono annunciate come partite al massimo livello di pericolosità, ma l’unica limitazione è la non vendita dei biglietti cumulativi (solo uno per tifoso). E, Juventus-Inter del 4 novembre aspetta le luci dei riflettori (così ha deciso la Lega Calcio), ma manca ancora l’esame dell’Osservatorio. «Se serve a salvare una vita umana, ben venga la chiusura dello stadio. I nostri tifosi sono civili, ma prima di Roma-Inter uno ha tirato una coltellata ad un gluteo...», parola di Daniele De Rossi, capitano azzurro per un giorno.
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