Libri e film

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Veleno BOYS '01
view post Posted on 30/3/2007, 12:30




Per chi piace leggere un buon libro o/e vedere un bel film, che parlano di Ultras...
...postate anche resoconti ed altro!
 
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Veleno BOYS '01
view post Posted on 30/3/2007, 12:53




Incominciamo a parlare del film "Ultrà"...
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ANNO 1991

DURATA 94 minuti

di Ricky Tognazzi

ATTORI PRINCIPALI: Claudio Amendola, Gianmarco Tognazzi, Ricky Memphis, Giuppy Izzo, Alessandro Tiberi, Simona Izzo.


Recensione dei critici
Premiato al Festival di Berlino, ex-aequo con Jonathan Demme per Il silenzio degli innocenti, Ricky Tognazzi passa dalla commedia chiusa della sua opera d'esordio, Piccoli equivoci, a un film verista sulla scia di quelli di Marco Risi. La violenza negli stadi attraverso l'esperienza di alcuni ragazzi che sfogano i propri problemi esistenziali nel tifo. Violento e secco, nonostante qualche ingenuità, sembra costruito apposta per dare fiato al trombone Biscardi

Secondo me... film che mette in risalto solo una parte dell'essere Ultras, cioè la violenza, per questo da sempre criticato dall'intero movimento Ultras... ma che nel complesso un buon film, che non mi stancherò mai di vedere.
 
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Veleno BOYS '01
view post Posted on 30/3/2007, 21:25




FILM "HOOLIGANS" (Green Street Hooligans)
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ANNO 2005

DURATA 109 minuti

di Lexi Alexander

ATTORI PRINCIPALI: Elijah Wood, Charlie Hunnam, Claire Forlani, Marc Warren, Leo Gregory, Henry Goodman, Geoff Bell, Rafe Spall, Kieran Bew, Francis Pope, Christopher Hehir.


Un aspirante giornalista americano di nome Matt, espulso ingiustamente da Harvard, decide di voltare pagina raggiungendo la sorella a Londra. Appena sbarcato nel vecchio continente, Matt si imbatterà nel proprio cugino acquisito, fratello del cognato, leader della frangia più violenta degli ultrà del West Ham United, football club londinese. Il giovane si ritroverà così catapultato in una guerra tra fazioni, vero e proprio motivo di vita per gli hooligans; accolto nella "famiglia", ne sposerà la filosofia e non tarderà a rivestire un ruolo di rilievo tra i ranghi del gruppo.
Distaccandosi per stile cine-genico dal nostro pur valido Ultrà, il titolo affronta in modo patinato ma onesto il ben noto turbine di violenza ai margini degli stadi, contestualizzando la spirale di rabbia non solo come solito sfogo a frustrazioni quotidiane, bensì come catalizzatore capace di mascherare il vuoto esistenziale in senso più ampio: si delinea così a tinte forti e in modo netto il fenomeno come un enorme Fight Club a cielo aperto, dove la componente violenta arriva ad essere completamente slegata da quella sportiva, ridotta a trascurabile pretesto. A fronte di un messaggio trasparente, stagliato su risvolti drammatici grazie al forte effetto contrasto, uno script che amalgamandosi con un discreto stile registico funziona tutto sommato anche a livello di story-telling.


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FILM "E.A.M. - Estranei alla massa" (Documentario)
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ANNO 2001

DURATA 90 minuti

di Salvatore Marra

"Fedayn - Estranei alla massa" è il nome di un gruppo di tifosi del Napoli, che Vincenzo Marra ha seguito in un video di docufiction, realizzato prima di Tornando a casa. Comune ai due film è il rimando continuo dal gruppo all'individuo, e dal documentario alla narrazione. Qui la struttura da inchiesta si dipana in un racconto che occupa gli ultimi venti minuti: una trasferta notturna a Treviso (con uno dei ragazzi che racconta a modo suo la trama di Eyes Wide Shut). Ma in realtà a Marra lo stadio interessa poco. Sei tifosi vengono pedinati tra i vicoli e l'hinterland: è lo spaccato non ideologico di una piccolissima borghesia smarrita, limitrofa all'arte sottoproletaria di arrangiarsi. C'è il fotografo di comunioni con il suo assistente, il figlio del fruttivendolo, il ragioniere di una segheria, l'agente di commercio, il tecnico luci di discoteche e il riparatore di videogiochi. Sorprende, di Marra, la prossimità alle persone che osserva, un rispetto che è anche rispetto verso chi guarda. Ma senza rinunciarla una costruzione serrata, e con uno sguardo da regista vero (i commenti del ragazzo sul matrimonio, mentre alle sue spalle si gira il servizio fotografico; il gesto del tifoso che fa spazio all'amico sulla cerata).
 
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Veleno BOYS '01
view post Posted on 30/3/2007, 22:00




FILM "FAREBBERO TUTTI SILENZIO" (Documentario)
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ANNO 2001

DURATA 29 minuti

di Andrea Zambelli


Documentario sugli ultras dell’Atalanta.
Il film mostra uno spaccato del vivere ultrà, che risulta sconosciuto alla maggior parte delle persone a causa della distorsione mediatica del fenomeno, messa in atto da televisioni e giornali.
Nella seconda metà del documentario l’attenzione punta sui rapporti del soggetto ultrà con le forze dell’ordine e con i mezzi di informazione, cercando di capire se esiste una correlazione tra l’avvento del calcio digitale delle pay-tv e l’inasprirsi dei rapporti dei tifosi con società, polizia, stampa.
Andrea Zambelli, autore di "Farebbero tutti silenzio", ci parla del suo documentario, un viaggio all'interno della realtà ultras di una squadra lombarda, la bergamasca Atalanta. Attraverso la testimonianza degli stessi tifosi, esploriamo un mondo atipico fatto di regole, codici d’onore, riti, dotato di una propria scala di valori. Scopriamo quali sono i rapporti tra le tifoserie, il conflitto con le forze dell’ordine e con i media e come il sistema televisivo delle Pay-TV stia cambiando radicalmente il modo di vivere lo stadio.
Uno strumento per entrare in contatto con una dimensione sconosciuta alla maggior parte delle persone, ma anche per scoprire come certi meccanismi di controllo, istituiti nei confronti dei tifosi, possano poi essere sfruttati come strumenti di controllo sociale in senso più ampio.
 
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Veleno BOYS '01
view post Posted on 30/3/2007, 22:24




FILM "QUANTI SIAMO QUELLI CHE SIAMO" (Mediometraggio)
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ANNO 2003

DURATA 38 minuti

di Enza Negroni


Il film racconta di un gruppo di ultras del Bologna F.C. nelle ore che precedono una importante partita della loro squadra, in un clima di gogliardia, azione, ricordi di memorabili imprese, scorrazzando giorno e notte per la città, dovendo preoccuparsi oltremodo del loro amico Gimbo che, proprio quel giorno, è stato ingiustamente colpito da un provvedimento di inibizione agli stadi…la diffida…
Che non ha davvero intenzione di rispettare!
Sulle orme di Gimbo gli amici incrociano storie ed emozioni, condividendo la passione per la squadra ed un imprescindibile senso di appartenenza al gruppo. Dall'Irish Pub, luogo di ritrovo irrinunciabile, al capannone dove si preparano gli striscioni, prende vita un racconto corale che, con uno stile immediato e diretto, ci porta non solo dentro al mondo della tifoseria bolognese, ma ci accompagna in un universo giovanile dalle tante identità.
Lo stadio che ci raccontano esce in strada, nel vissuto quotidiano, per abbracciare tutte le loro vite come un'esperienza irrinunciabile di goliardate, amicizia e lotta.
Ed è così che tra birre e striscioni, tra passione e gioco, i ragazzi ultrà bolognesi fanno finalmente sentire la propria voce gridando in coro... Quanti siamo quelli che siamo!!!

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FILM "CARICA RAGAZZI" (Mediometraggio)
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ANNO 2001

Film scritto dalla Fossa dei Leoni Fortitudo... molto bello da vedere!
 
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Veleno BOYS '01
view post Posted on 5/5/2007, 15:36




LIBRO "FEDELI ALLA TRIBU'" (John King)

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"IL PIU' BEL ROMANZO SUL CALCIO CHE ABBIA MAI LETTO! COMPRATELO, RUBATELO E FATEVELO PRESTARE!"
Sono le parole con cui Irvine Welsh, autore di Trainspotting, presentò "The football factory" (tradotto poi in italiano in "Fedeli alla tribù") alla sua uscita.
Fedeli alla Tribù narra le vicende di Tom, magazziniere per necessità, di professione hooligan del Chelsea, e della sua banda di amici. C'è Mark, playboy del gruppo, e Rod, sposato con Mandy; i fedeli compagni di stadio e di vita di Tom, sempre presenti al fianco della squadra e dell'amico di infanzia. E poi tanti altri personaggi che più o meno saltuariamente compaiono sulla scena: Harris, il capo, colui che organizza i viaggi e gli scontri al seguito dei Blues; ci sono John e Paul il nero, i due "coloured" della banda che si sono guadagati con merito il posto nella tribù dell'uomo bianco; ci sono i vari Billy Bright, Dave Cross, Antirughe... Ci sono tutte le ragazze "usa e getta" che scandiscono i ritmi e le serate dei tre amici... C'è una Londra sullo sfondo che non è propriamente la Capitale della "Cool Britannia" che la tele vuol farci vedere...
Il romanzo racconta le avventure di questa banda, una ciurma scelta agli ordini del "capitano" Harris, pronti a combattere per le strade per l'onore di Chelsea contro chiunque. I capitoli del libro sono scanditi a seconda delle varie trasferte (Totthenam in trasferta, West Ham in casa, Millwall in trasferta...) inframezzati da spezzoni di vita vissuta della società inglese: il veterano di guerra che fatica a vivere con la propria pensione, la zia di Mark proiettata nel proprio mondo fatato, le scopate con ragazze rimorchiate nei pub, il viaggio ai mondiali di Spagna '82 di Vince Matthews, i punx e gli skins londinesi degli anni '70, la rivolta di Southall ed i problemi con i Pakistani a Londra Ovest, il West End ed i quartieri ghetto di Londra Sud, Ricordi da bambino di Tom con il babbo tifoso del West Ham, i mille trucchetti per fuggire alla pula ed alle telecamere ("polizia e giornalisti sono indietro almeno di cinque anni rispetto a noi..."). E le trasferte, i prepartita al pub, gli scontri con le altre tifoserie (da non perdere i capitoli delle trasferte a Totthenam e Millwall), i viaggi in pullman, le bevute le ghignate ed i dialoghi che qualsiasi ultras di qualsiasi squadra può riscontrare.... Io personalmente l'ho letto ed in tante cose mi ci sono rivisto. Credo che sia un romanzo da leggere, una bibbia vera e propria per capire come restare ancora ultras in anni molto difficili. In alcuni passaggi è quasi commovente...

...alcuni passi del libro...
"Della partita col Wimbledon c'è da salvare meno di dieci minuti. E' un football da far pena, ma coi tipi che il Wimbledon alleva giù a Londra Sud c'è da levarsi il cappello..."

"Fanno vedere tutti i gol del campionato. Io sono stato su tutti quei campi e gli stadi li vedo in modo diverso dalle inquadrature del video. Per me sono delle città, colle loro strade, i pub, i negozi, la gente. Tutti i posti hanno il loro carattere. Fanno vedere l'Everton che le prende in casa sua e so che dietro alla tribuna piena di mangiagallette el strade sono tutte case a schiera, sembra un'altra epoca. Mentre il Villa taglia a fettine la difesa del Coventry io mi immagino il parco attaccato alla Holte End e i mattoni dell'ingresso principale del Villa Park. E mentre il Norwich rifila tre pere al West Ham mi viene da ghignare se vedo la strada dietro la tribuna dove io e Rod abbiamo preso la paga."

"Il maschio medio, che resta tutto il giorno con il culo sprofondato in poltrona a scanalare tutto quello che vede è il campo e tre lati dello stadio. Butta via la sua vita a cambiare programma, ma dopo torna al football perchè sente il boato della folla e tutta la passione, che è per quello che la partita è speciale. Nessuna industria della televisione sembra che gli interessi dei tifosi, ma senza l'urlo ed il movimento del pubblico il calcio sarebbe uno zero. E' una storia di passione. Sarà sempre così. Senza la passione il football è morto. Solo ventidue uomini grandi e grossi che corrono su un prato e danno calci a una palla. Proprio una gran cagata. E' la tifoseria che lo fa diventare una cosa importante. Quando cominciano perdi la testa. Se c'hai dentro un filo di passione devi spararla fuori. E' questo che può capitare col football. Quello che capita a me. E' tutto collegato, fa tutto parte dello stesso discorso. Non possono staccare il football da quello che succede negli altri posti. Possono farti stare sull'attenti quando ti tengono d'occhio, ma dopo se sei lontano dalla telecamera la fantasia finisce ed arriva la realtà."

"Paul il Nero sta al banco vicino a noi. Un negrone del Chelsea, viene da Battersea. Sta in un appartemento al decimo piano che guarda sul fiume ed ogni mattino alzandosi dal letto vede i riflettori dello Stamford Bridge. David Mellor che tromba qualche passera in casacca Chelsea non è niente al confronto, perchè Paul il Nero le corica giù con la vista del fottuto campo. Non è mica un coglione Paul il Nero. E' piazzato come un bunker di cemento e lavora in cantiere. Nessuno dei ragazzi può mettersi i colori del Chelsea perchè la maglietta del club è il marchio della mezzasega, ma Paul tiene sempre la casacca blu sotto la felpa. E se la sfanga, perchè è cattivo e nessuno ha il coraggio di dirgli niente. E' più di uno e novanta senza tacchi e c'ha le mani piene di cicatrici. Tira su i muri per l'uomo bianco. Si mette in pari chiavando le donne dell'uomo bianco, martellandoci le palle colle sue storie di ragazze bionde che fanno a gomitate attorno al suo cannone nero nero..."

"Gli altri sbirri menano e tentano di acchiappare qualcuno dei più giovani, ma lo sanno che sono fottuti e noi stiamo stringendo le fila, gli stronzi sono li pronti per pigliarsi la paga. Mi viene da scoppiare da ridere e urlare, perchè qua siamo a Totthenam. Un merdaio fetente e la pula mica le mette le telecamere nei quartieri dei poveracci. A loro interessa soltanto di proteggere i quattrini della City e i ricconi bastardi di Hampstead e Kensington. E gli spurghi di qui se ne vadano affanculo. Non ci sono telecamere così lontano dallo stadio. Non esiste, nemmeno per un cazzo. Gli sbirri non hanno dalla loro nè il numero nè il deterrente del filmato. La strada è asfissiata di traffico e vediamo i lampeggi più avanti bloccati dai bus. Massimo della vita (...) Gli sbirri sono lo spurgo degli spurghi. la merda del creato. più schifosi dei negri, dei paki, dei rabbini, di tutti, perchè almeno gli altir non si nascondono dietro la divisa. Ogni tanto puoi anche fargli cagare sangue, ma in una maniera sotto sotto li rispetti. Ma gli sbirri? Una sega. Però adesso c'abbiamo gli stronzi nel mirino. Gli diamo addosso ed i bastardi non hanno scampo. Il sergente se la piglia più brutta perchè è tutto chiacchiere e distintivo e lo abbiamo visto che gli dava al ragazzino. Quello urla mentre crolla sulla strada, tirato per i piedi da Paul il Nero e un tot del commando di Battersea che fanno a turno per scalciarlo...."

"Siamo duri come artigli, qui si va nella tana dei Leoni, scaldiamo i motori con un paio di pinte mandate giù piano piano, abbastanza per far venire coraggio qui in questo pub del cazzo e dopo per ammortizzare i colpi dopo se le cose girano storte i ragazzi cantano e inveiscono mentre i più vecchi stanno ad ali più basse perchè sanno che la bocca e l'azione vanno insieme poche volte. Viene tutto dall'esperienza. Qua abbiamo fatto l'apprendistato e imparato le lezioni. Stasera non c'è posto per gli improvvisatori. Tutti qui dentro devono fare la loro parte, essere gente da potersi fidare. Balla un casino d'orgoglio, ed è importante avere rispetto di se stessi. Se qualcuno fa il fugone è meglio che dopo non si faccia più vedere"
 
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Rosso Corallo
view post Posted on 13/5/2007, 12:31




grazie a questa discussione ho conosciuto e visto il film "ultrà" con claudio amendola,che prima non conoscevo,e in una settimana l'avrò visto una ventina di volte,troppo bello...grazie al forum dei boys'01! ^_^
 
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Veleno BOYS '01
view post Posted on 13/5/2007, 14:19




:D ...prego, si figuri :P

(P.S. ...un'altro che oramai lo conosce a memoria il film "Ultrà" :lol: ;) )
 
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Veleno BOYS '01
view post Posted on 14/6/2007, 23:02




E' da tempo che si aggiorna questa pagina, anche se per me è una delle più importante ;)

...ragà vi consiglio un libro...

PRIMO NEMICO di Cosimo Villari

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(pag. 146 + 49 pagine con articoli di giornale e 62 foto
€ 15,00) :P

"Essere ultras a Napoli? Ho sempre vissuto in maniera scomoda, contro tutto e contro tutti. Perché l'avversario è sempre un nemico, ma "il blu" sarà sempre il "primo" nemico. Tenerlo dentro è qualcosa che non si può spiegare a parole, ce l'hai e basta. E' una fottutissima botta, un concentrato chimico che esplode e va da sé. Non si controlla lucidamente, cerchi di fare attenzione a tutti i particolari, metti su una pur minima strategia, ma quando devi partire, quando devi agire, ti sorreggono solo le palle, la tua forza, la tua agilità e tutto quello che hai dentro? per andare oltre."

Come detto anche con il libro "Fedeli alla tribù"... COMPRATELO, RUBATELO O FATEVELO PRESTARE!

...vi aggiungo anche alcuni estratti, racimolati da internet...
"Sfiliamo con un minicorteo, siamo una cinquantina, tutti con le aste in mano. Siamo senza scorta e procediamo senza indugi per il viale, gridando più volte con tutta la nostra rabbia "noi facciamo il cazzo che vogliamo". Appena giunti fuori dal settore ospiti noto che gli sbirri iniziano a sequestrare le aste e rompere le bottiglie di vetro in maniera che non possano essere usate in caso d'incidenti: da qui capisco che vogliono romperci il cazzo."

"Ho trascorso dodici anni difficili da dimenticare, il gruppo era la mia vita! All'inizio erano tutti amici di quartiere ed io ero l'unico fuori zona, ma per la verità non mi fecero mai pesare questa cosa, mi trattavano come se fossi cresciuto con loro. Eravamo davvero molto giovani, in trasferta andavamo in pochi, a volte giusto in due o tre, basti dire che mi è addirittura capitato di andare da solo a portare lo striscione in giro per l'Italia."

"Molti gruppi si spostarono in Curva A, dove nel frattempo nacquero altri gruppi ancora. Si voleva dare una svolta, volevamo dimostrare sia alla città che all'Italia intera che anche a Napoli c'era la vera mentalità. Agli inizi è stata dura, eravamo giovani e con poca esperienza. Ma con estrema voglia e tenacia piano piano siamo cresciuti, sia a livello numerico che a livello qualitativo."

"Ad un tratto dalla strada che porta alla gradinata si fece vedere un gruppetto di bresciani, ma non erano tanti. Li adocchiammo e li facemmo arrivare il più vicino possibile, poi di scatto partimmo contro di loro. Eravamo in superiorità numerica e li facemmo indietreggiare assestando parecchie cinghiate, con uno dei nostri a prendere addirittura uno scaletto da una bancarella dei panini spaccandolo in testa a un bresciano."

"I granata impreparati iniziarono a dividersi. Diedi un paio di pugni e schiaffi, sfilai la cintura e corsi dietro al tipo con lo zaino: ero sicuro che li dentro ci fosse uno striscione! Gli diedi una cintata da dietro, mi girai e vidi due sbirri in borghese. Accennai a scappare ma scivolai perché era bagnato; mi beccarono e mi portarono in questura, da solo perché gli altri se l'erano riuscita a svignare. Rimasi in questura più di tre ore, mi massacrarono di botte, bastardi!"

"Vidi che uno dei nostri si stava scontrando con loro da solo. Istintivamente corsi verso i laziali, mi tolsi la cintura e diedi due bei colpi. Un passo indietro, poi un'altra cinghiata, a vuoto. Nel frattempo i ragazzi si stavano ricompattando e fecero una carica verso i laziali costringendoli ad indietreggiare di brutto: ormai li avevamo in pugno. Ricordo uno di loro con un cappello di lana giallo della Lazio che prese botte a non finire."

"Ci ritrovammo ad un chilometro dalla stazione e ci ricongiungemmo ai ragazzi che avevano preso in consegna lo zaino. Ci diedero la bella notizia: dentro c'era lo striscione Ultrà Cagliari di una ventina di metri. Cazzo che colpo! Eravamo alle stelle e ci facemmo i complimenti tra di noi. Decidemmo di continuare la caccia e così andammo al porto, per beccare i cagliaritani che arrivavano in nave."

"Entrammo nella discoteca. Si chiamava "L'Incontro", ma sarebbe stato più appropriato se avessero scelto "Lo Scontro" perché ogni sera puntualmente scoppiava una rissa, e di solito sempre tra ragazzi del posto e napoletani o tra calabresi di due paesi limitrofi. Il giamaicano mi fece subito notare che i ragazzi con i quali avevano avuto la discussione la sera precedente erano già lì, e me li indicò. Nel giro di pochi minuti uscimmo dalla discoteca, mio cugino stava già litigando con uno di loro, lo stava massacrando a pugni, con una mano gli teneva ferma la testa e con l'altra lo stangava."

"Eravamo determinati e volevano assolutamente beccare un gruppetto di viola ma non vedemmo nessuno e strada facendo decidemmo di provare a entrare così com'eravamo in curva ferrovia! Nel mentre, dall'alto qualcuno urlò, "occhio: i napoletani". Riuscimmo ad entrargli in curva, qualcuno di noi ebbe un breve contatto con gli avversari e strappammo due bandieroni, uno dell'Onda d'Urto, l'altro dei Viesseux."

"Furono inseguiti ma per fortuna gli interisti non entrarono dentro. Anche altri due dei nostri furono inseguiti per un bel tratto da gente con le lame. Io mi misi vicino a un benzinaio e presi un estintore, non mi mossi di lì, non me la sentivo di andargli contro da solo ma se fossero venuti sotto me la sarei presa così come veniva. Dopo un po' risalirono su pulmini e auto e se ne andarono, con qualcuno di noi a gridargli dietro, "venite a Napoli a fare gli eroi"."

"In attesa di partire stavo parlando con il francese e il brasiliano ma ci interruppe un ragazzo dicendoci che i poliziotti stavano facendo un'accurata perquisizione e chi veniva trovato sprovvisto di biglietto del treno e dello stadio non veniva fatto passare. Ci guardammo un attimo negli occhi e chiesi, "biglietto o tarantella?" La risposta fu secca ed immediata: TARANTELLA!"

"Non potevamo permetterci il lusso dell'istinto, né tantomeno del panico. Si doveva ragionare ma a un certo punto il bus si bloccò dopo che l'autista era stato minacciato da uno dei nostri con un razzo alla tempia. Mi incazzai di brutto con tutti, urlai che non potevamo scendere da quel cazzo di bus così alla cieca, perché avevamo il materiale da difendere e questo ci impediva di scendere tranquillamente. Tra l'altro non sapevamo precisamente se eravamo vicini al nostro settore o alla Nord laziale."

"Più tardi collegai la massiccia presenza degli interisti con il fatto che stavano arrivando gli ultras che abitualmente seguivano la nazionale, ovvero quelli del triveneto: veronesi, padovani, trevigiani e triestini. Nella gara precedente gli interisti con l'aiuto dei milanisti avevano caricato quelli della nazionale in curva, cosicché si aspettavano una qualche reazione."

"C'era però qualcosa di strano, qualcosa che non quadrava: in stazione non c'erano poliziotti, e nemmeno nelle immediate vicinanze! Sembrava proprio che non li volessero far partire da Napoli Centrale. Era una situazione davvero strana, e col passare del tempo stavamo ormai per rassegnarci. I poliziotti a quanto pareva ci avevano fregati. Un buco nell'acqua insomma. Sennonché aad un certo punto un ragazzo che abita a Casoria chiamò uno dei nostri dicendogli, "ci sono i veronesi alla stazione di Casoria!"."

...IO ME LO COMPRO A GIORNI ;)
 
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Veleno BOYS '01
view post Posted on 14/7/2007, 14:22




Svariati anche se non tantissimi sono stati negli anni i film dedicati al mondo del tifo e alla violenza spesso connessa ad esso ed anche se trattasi di contesto e situazioni difficilmente comprensibili da chi non ne è coinvolto direttamente in alcuni casi qualcosa di apprezzabile è stato fatto avvicinandosi alla realtà e riuscendo anche a produrre delle opere cinematografiche godibili. Non è questo certo il caso di ULTRA', film italiano con cui iniziamo la nostra carellata, diretto da Ricky Tognazzi nel 1991 ed incentrato su un gruppo di tifosi della Roma con annesse situazioni di disagio sociale borgataro dove tutto appare talmente stereotipato e poco credibile da non meritare ulteriori commenti se non il solo riconoscimento di essere stato un tentativo. In verità già un altro regista italiano ci aveva provato qualche anno prima ovvero Marco Tullio Giordana nel 1988 con il suo APPUNTAMENTO A LIVERPOOL ispirato dalla strage dell' Heysel e narrante la storia di una ragazza (Isabella Ferrari) che da Torino parte alla volta di Liverpool per cercare l'assassino del padre:idea buona, ambientazioni ed atmosfere a tratti suggestive ma la trama ad un certo punto si aggarbuglia troppo e il risultato è meno convincente di quello che sarebbe potuto essere nonostante un finale azzeccato. Più o meno nello stesso periodo la tv italiana trasmise THE FIRM (Ultimo Stadio), e qui ci rivolgiamo a film stranieri, che per la prima volta cercò di sfatare lo stereotipo violenti=emarginati raccontando le vicende di Becksy, un agente immobiliare interpretato da Gary Oldman a capo di un ristretto gruppo di hooligans in gara con altre firms per ottenere la leadership tra i tifosi a seguito della nazionale inglese; il ritmo è serrato, alcune scene piuttosto crude e nonostante certe grossolane estremizzazioni non si tratta di opera priva di meriti. Considerazioni analoghe valgono per altri due film entrati negli archivi degli appassionati del genere ovvero PERCHE' ed HOOLIGANS: il primo documenta gli eventi legati ad una vandalica trasferta dei tifosi dello Sparta Praga fino al processo che porta alla condanna di molti di essi con una sceneggiatura di tipo docuementaristico tendente all'indagine socio-psicolologica a tratti riuscita ed a tratti stucchevole. Con il secondo invece si torna in Inghilterra per raccontare di un'infiltrazione della polizia tra un gruppo di tifosi violenti (pratica molto utilizzata dalle forse dell'ordine inglesi nel corso degli anni '80) che porta uno dei poliziotti coinvolti ad una spirale di odio, violenza e degenerazione personale; nonostante le inevitabili pecche film comunque da vedere. Ed ecco che arriviamo ai giorni nostri con il chiacchieratissimo ed attesissimo THE FOOTBALL FACTORY, tratto dal fortunato omonimo romanzo di John King ed uscito nel maggio 2004 nelle sale inglesi; campagna propagandistica ingente ma nulla da eccepire sull'operato del regista Nick Lowe e del cast (alcuni degli attori li avevamo conosciuti in recenti film britannici a basso costo divenuti cult come Lock&Stock e Human Traffic) che riproducono perfettamente i riti del contemporaneo mondo casual inglese, tra l'altro anche avvalendosi di qualche apparizione di veri e propri hooligan storici.Come per Trainspotting la visione di The Football Factory richiede l'abbandono di qualsiasi pregiudizio moralista e filtro culturale ma di certo si tratta di film imperdibile nel genere. E chiudiamo questa carellata (fatta senza alcuna pretesa di completezza) con uno sguardo al film: THE YANK, film dedicato alle vicende della storica InterCityFirm del West Ham con la collaborazione di uno dei leader storici di quel gruppo Cass Pennant. Mai come in questo caso... da non perdere!
 
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Veleno BOYS '01
view post Posted on 14/7/2007, 15:08




FILM "IT'S A CASUAL LIFE" (Cortometraggio)
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Cortometraggio della durata di 12 minuti circa in cui si alternanano la narrazione nella forma di monologo teatrale da parte di un attore principale alle immagini del prima durante e dopo uno scontro tra non meglio specificate bande rivali, una londinese e l'altra delle Midlands. Il cortometraggio è frutto di una collaborazione tra il regista Jon Baird (dal background Aberdeen) ed il conosciuto Dougie Brimson, ex-hooligan ed autore di svariati libri sul tema hooliganismo e per questo piuttosto chiacchierato e spesso criticato; Brimsono in questo caso ha scritto la sceneggiatura. L'intento degli autori è quello di dare il più possibile una trasposizione veritiera del mondo casual ed infatti i dettagli estetici ed ambientali sono decisamente curati mentre la scena dello scontro si avvicina molto a certi video della polizia inglese che ritraggono scontri (veri). Il DVD contiene come extras il "making of" e due brevi interviste agli autori e direi che tutto sommato merita, se non l'acquisto, quatomeno una visione. (itsacasuallife.com)


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FILM "THE FOOTBALL FACTORY" movie
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Uscito nel 2004 e tratto dal primo romanzo dell’autore inglese John King, The Football Factory è un film dal forte impatto, ben riuscito e molto coinvolgente per la verosimiglianza delle scene che ritraggono gli scontri (non molte comunque) ma soprattutto per la tecnica ed il montaggio utilizzati dal regista in modo tale da non lasciare un attimo di tregua. Protagonista principale è Tommy Johnson, casual-hooligan del Chelsea attorno al quale ruotano poi altri personaggi che avevamo imparato a conoscere nelle pagine dei libri di King anche se il regista ha il merito di aver personalizzato ulteriormente la trama con l’aggiunta di nuovi volti a ed alcune buone intuizioni (un po’ come aveva fatto Danny Boyle per Trainspotting)."Casual clothes, casual sex and casual violence" è una delle frasi più significative che si sentono all’inizio del film ed ineffetti "The Football factory" è la celebrazione della cultura casual-working class tipicamente da pub e stadio britannica con i suoi riti, le sue follie e perché no, il suo fascino ed i suoi valori. Il dialogo in tipico slang-cockney londinese accresce ancora di più la tensione ed il fascino del contesto finchè non si arriva al momento cruciale e finale, quello dell’atteso incontro-scontro tra le brigata del Chelsea e quella del Millwall evento dal quale il nostro Tommy, per tutto il film tormentato da incubi ed allucinazioni premonitorie, uscirà letteralmente distrutto da un pestaggio ma non abbastanza da pentirsi o lasciarsi tutto alle spalle… Ma ne vale la pena? Uno dei tanti meriti del film è quello di non dare risposte o cercare spiegazioni sociologico moraliste preferendo invece raccontare e descrivere accuratamente (curatissimi sono infatti i dettagli estetico-ambientali) dall’interno un mondo hooligan ancora tremendamente e brutalmente vivo. (thefootballfactory.com)


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FILM "APPUNTAMENTO A LIVERPOOL"
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ANNO 1988

DURATA 1h 38 min.

di Marco Tullio Giordana

ATTORI PRINCIPALI: Isabella Ferrari, Ugo Conti, John Steiner, Valeria Ciangottini


Tutti sanno cosa è successo allo stadio Heysel di Bruxelles il 29 Maggio 1985 in occasione della finale di Coppa Campioni Juventus-Liverpool. Il regista Marco Tullio Giordana in questo film mescola cronaca e fantasia raccontando la storia di Caterina (interpretata da una brava Isabella Ferrari) che è figlia di una delle vittime e continua ad essere ossessionata dalla morte del padre, a cui ha assistito di persona, e i continui interrogatori della polizia che le rendono ancora più difficile dimenticare; e proprio in uno di questi interrogatori, visionando filmati e fotografie, Caterina riconosce il volto dell’ hooligan protagonista del pestaggio assassino di suo padre e così decide di partire di nascosto per Liverpool decisa a farsi giustizia da sola. A questo punto la narrazione cinematografica si sposta nella città portuale inglese dove la protagonista andrà incontro ad una serie di vicissitudini nel tentativo di procurarsi una pistola e trovare l’uomo su cui sfogare la propria vendetta; nonostante la buona idea di fondo è questa forse la parte del film in cui la sceneggiatura mostra qualche crepa e lascia più a desiderare, anche se alcuni scorci della fotografia rendono bene il suggestivo grigiore di Liverpool e aiutano a non far perdere attenzione ed interesse verso il corso degli eventi fino ad un finale tutt’altro che scontato ed azzeccato. In definitiva si tratta di un' opera dignitosa considerando che la pellicola ha già parecchi anni alle spalle e soprattutto se paragonata a certe bufale incredibili che abbiamo visto nel corso degli anni sul tema tifo-calcio-violenza.


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FILM "HOOLIGANS I.D"
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ANNO 1995

di Philip Davis
ATTORI PRINCIPALI: Reece Dinsdale,Saskia Reeves,Richard Graham


Guardando questo film si "vede" da subito che... è molto buona l’idea di fondo, anche se il regista si è fatto prendere troppo la mano e la sceneggiatura soffre di qualche estremizzazione un po’ troppo plateale. Per capirci l’idea di fondo (o almeno questa è la mia interpretazione) è dimostrare come la polizia quando viene a trovarsi a stretto contatto con le frange più calde del tifo possa farsi prendere dall’esaltazione (ne sappiamo qualcosa…) diventando anche più violenta dei tifosi fino ad arrivare a causare essa stessa incidenti. "Hooligans" racconta infatti la storia di quattro polizotti che s’infiltrano tra i tifosi di una piccola squadra londinese militante nelle serie inferiori ma seguita da tifosi piuttosto turbolenti, delle ovvie difficoltà iniziali a guadagnare la fiducia all’interno del pub di ritrovo (più volte infatti i quattro cops rischieranno di venire smascherati) e del rapporto di amicizia e complicità che nonostante la missione lavorativa da compiere si instaura tra i poliziotti ed alcuni degli hooligans.In particolare è John, uno dei quattro, a farsi coinvolgere emotivamente da quell’ambiente a tal punto da mandare rapidamente in fumo sia la propria avviata e promettente carriera di ispettore che la propria vita privata; in uno scontro con una banda rivale da infiltrato il poliziotto John viene infatti filmato addirittura mentre accoltella un ragazzo della tifoseria avversaria! Quando poi l’infiltrazione poliziesca sembra essere vicina ad obiettivi importanti e a scoprire legami tra hooligans e grossa criminalità organizzata, proprio sul più bello, il commissariato decide di interrompere la missione affidando le indagini ad altra squadra dando così un colpo durissimo in particolare al già precario equilibrio psicologico dello stesso John, ormai avviato ad una spirale di odio e degenarazione personale. "Hooligans I.D" è una cooproduzione cinematografica anglo-tedesca che a prescindere da qualche estremizzazione imbarazzabte (lacuna ricorrente in quasi tutti i film che hanno provato ad occuparsi del tema calcio-violenza) ha comunque il pregio di affrontare la tematica secondo una prospettiva e un piano psicologico diversi dal solito evitando i soliti luoghi comuni.


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FILM "PERCHE'"
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ANNO 1987

di Karel Smyczek


Un gruppo di tifosi dello Sparta Praga in trasferta dopo aver devastato un treno al ritorno in città trova un imponente schieramento di polizia che li arresta quasi tutti mettendoli sotto processo e su questo episodio è incentrata l’intera trama del film che si svolge come un flash-back partendo proprio dall’aula di tribunale e assumendo quasi le caratteristiche di un documentario. Tra le scene degli interrogatori, i tradimenti di chi farà i nomi dei responsabili e la ricostruzione delle devastazioni, emergono le situazioni di disagio sociale, economico e familiare che affliggono molti ragazzi del gruppo e spicca il tentativo del regista di trovare una spiegazione sulle ragioni di tanto accanito vandalismo con finte interviste a psicologi, datori di lavoro e gente della strada. Dal punto di vista dell’azione e della sceneggiatura la pellicola non è nulla di eccezionale, anzi a tratti si perde un po’ il filo temporale degli eventi, ma ha il pregio di non eccedere in moralismo ed alla fine il risultato è forse meno banale di quello che potrebbe sembrare. Inoltre in questi nostri tempi tempi di diffide e condanne per il minimo sgarro durante le trasferte, le pene piuttosto pesanti che i protagonisti del film si vedranno infliggerre suonano sinistramente familiari ed attuali!


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FILM "THE FIRM (Ultimo stadio)"Titolo originale The Firm
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ANNO 1989

DURATA 66 min.

di Alan Clarke
ATTORI PRINCIPALI: Gary Oldman, Lesley Manville


Quando più di dieci anni fa Canale5 trasmise questo film la "gente" rimase abbastanza colpita per la crudezza di alcune scene e il ritmo piuttosto serrato del succedersi dei fatti mentre riguardandolo adesso, a distanza di molto tempo, l'impatto è senz'altro meno traumatizzante; il merito principale del regista è quello di aver cercato di presentare gli hooligans in un modo diverso, uscendo dallo sterotipo del disoccupato ed emarginato sociale per darne una versione certo un po'estremizzata (fanno quasi ridere le scene delle risse con i personaggi vestiti in cappotto ed impermeabile che sembrano più spacciatori alla "Miami Vice" piuttosto che picchiatori da stadio), ma senz'altro più aderente alla realtà. La storia racconta di un confronto fra tre diverse crew inglesi in lotta per ottenere la supremazia e quindi guidare le azioni nelle prossime trasferte e conseguenti scontri internazionali a seguito della nazionale; Becksy è un agente immobiliare ed il leader indiscusso dell'InterCity Club (ogni riferimento alla famosa ICF del West-Ham non è puramente casuale!) e si trova alle prese con le difficoltà di concilliare le contraddizioni della sua doppia vita e personalità di padre e marito da un lato,ed hooligan spietato dall'altro. Il suo è un bisogno irrefrenabile "di azione" che nemmeno le pressioni familiari e l'accidentale autoferimento del figlioletto con il famigerato coltello "Stanley" lasciato incustodito riescono a frenare, fino all'estremo epilogo… Nonostante alcune grossolane ingenuità nella caratterizzazione dei personaggi e delle ambientazioni si tratta di un film vedibile, apprezzabile comunque per l'idea di fondo ed alcuni riferimenti azzeccati.


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FILM "TROUBLE ON THE TERRACES" (Documentario)
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Documetario molto ben fatto ed esaustivo sulla questione football-violence in cui alle immagini (non tantissime ma alcune molto buone) di scontri avvenuti in Inghilterra ed in Europa negli ultimi trenta anni si alternano interviste ed opinioni di sociologi, criminologi, studiosi del fenomeno, semplici tifosi ma anche e soprattutto testimonianze di hooligan veri e propri di squadre come Millwall, Tottenham, Aberdeen, West-Ham. La cosa molto positiva di questo lavoro è il generale approccio non moralistico condannatorio bensì oggettivo e tendente il più possibile alla comprensione (accettazione?) di un fenomeno che pare insito nella natura umana e quindi inestirpabile. Le extra features di del Dvd sono tutte dedicate all'ormai onnipresente Cass Pennant che oltre ad un commento personale sul documentario esprime delle interessantisime considerazioni sul fenomeno hooligan-casual e la sua evoluzione, nonchè su quei legami tra sottoculture, musica, moda e terrace culture che hanno segnato la cultura popolare inglese dagli anni 60 in poi.Presenti inoltre alcuni estratti dal famoso libro sulla Inter City Firm "Congratulations..."


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FILM "HOOLIGANS TRILOGY" (Documentario)
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NEL MAGGIO 2002 LA BBC HA TRASMESSO IN TRE PUNTATE ALCUNI DOCUMENTARI SUI TIFOSI VIOLENTI DEL FOOTBALL SUSCITANDO SCALPORE PER IL FORTE IMPATTO E LA CRUDEZZA DELLE IMMAGINI MOLTE DELLE QUALI REALIZZATE CON L'AUSILIO DI MICROTELECAMERE ED INFILTRATI TRA GLI HOOLIGANS.


NO ONE LIKES US
Il primo dei tre speciali è incentrato principalmente sulla tifoseria del Millwall, storicamente molto violenta, ma si apre con immagini davvero straordinarie degli scontri verificatisi a fine Agosto 2001 a Monaco per la partita di qualficazione agli europei tra Germania-Inghilterra allorchè si verificarono vere e proprie devastazioni da guerriglia urbana. Il documentario include testimonianze di ex-hooligan e di membri dell'intelligence ma molto belle sono anche le immagini sul modo in cui la polizia segue le firms in trasferta con il "dietro le quinte" di svariate partite del Millwall e del Wolwerhampton, il meeting di alcune importanti firms inglesi in occasione di una partita della nazionale a Manchester e molta altra carne al fuoco...

KICKING OFF
In questo caso è Cardiff, altra piazza storica della violenza legata al football, ad essere l'epicentro degli eventi anche grazie all'operato del presidente del club che intratteneva rapporti a dir poco amichevoli con i membri della Soul Crew, il temuto e ben noto gruppo hooligan locale. Si fa anche un'escursione agli Europei del 2000 per dimostrare come molti hooligans a cui era stato impedito l'espatrio riuscirono comunque ad arrivare in Belgio ed Olanda. Interessanti anche le immagini dei gravissimi scontri raziali verificatisi ad Oldham quando per alcuni weekend ci fu una alleanza politica tra hooligans di varie città inglesi in lotta con gli immigrati locali...

FOREIGN FIELDS
Cambia totalmente lo scenario perchè i protagonisti di questo terzo speciale sono due tifoserie esterne al Regno Unito ovvero "La Doce" del Boca Juniors ed in Italia gli "Irriducibili" laziali. Alternando abilmente la documentazione degli eventi da una città all'altra vengono messe in luce alcune similitudini nella politica delle due tifoserie, entrambe dotate di un certo potere di pressione sulle società ed entrambe legate da particolari rapporti affettivi con alcuni famosi giocatori di calcio (Maradona e Di Canio) anch'essi presenti nel programma...


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FILM "HOOLIGANS & THUGS" (Documentario)
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Poco da dire e molto da vedere in questo documentario dal ritmo serrato e descrivibile in un solo modo:botte botte botte e ancora botte! In un'ora circa di sequenze viene proposta una serie impressionante di scontri tra tifosi, negli stadi o nei luoghi più disparati, a partire dagli anni 60-70 fino ai giorni nostri e c'è da dire che se alcune immagini sono note molte altre invece sono davvero inedite ed impressionanti. Non aspettatevi interviste, dialoghi o attimi di pausa perchè il ritmo, scandito da una musica elettronica in sottofondo altrettanto dura, è solo a tratti spezzato dai demenziali interventi dell' ex- Sex Pistols Steve Jones in veste di surreale pseudo presentatore comunque divertente.


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FILM "BBC MacIntyre UNDERCOVER" (Documentario)

Si tratta di un documentario molto particolare e che ha destato un certo scalpore. Donal MacIntyre è un giornalista della BBC (di lui si era già sentito parlare in Italia per un’inchiesta-shock sull’ambiente della moda milanese) piuttosto scaltro e temerario che servendosi di una serie di piccole telecamere e microfoni nascosti si è infiltrato per più di un anno nel giro più caldo e temibile dei tifosi del Chelsea, quello dei famigerati e storici Headhunters. Dopo la diffidenza e le difficoltà iniziali McIntyre riesce a stringere un contatto con alcuni dei capi e degli organizzatori "del movimento" a seguito dei Blues e le immagini testimoniano proprio l’ottimo livello organizzativo e strategico del gruppo nonché gli inquietanti legami tra gli Headhunters e la fazione di estrema destra inglese Combat 18. Partendo dai ritrovi e racconti di vecchie battaglie al pub, passando per una trasferta aerea in Danimarca ed una in macchina a Leicester fino ad un movimento via treno a Manchester ed un’aggressione ad una manifestazione pacifista di cattolici irlandesi, nonostante le immagini degli scontri siano poche e frammentarie e non vedono mai direttamente coinvolti gli osservati speciali, si viene comunque proiettati proprio all’interno dell’ambiente hooligan di Londra e dintorni grazie ad un montaggio delle immagini di forte impatto. In conclusione si può dire che, pur prescindendo da alcuni dettagli pochi chiari, si tratta di un filmato parecchio interessante anche se certamente lo stratagemma e l’inganno ai danni degli hooligans coinvolti (e sulla base del documentario stesso poi condannati a pene piuttosto pesanti) può lasciare qualche perplessità circa lalegalità dell’intera operazione giornalistico-televisiva…
 
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uap 02
view post Posted on 17/7/2007, 15:49




GRANDE QUESTA RUBRICA ALCUNI L CONOSCEVO...MA ALTRI NO! "PERCHE'" NN RIESCO A TROVARLO E ANKE CARICA RAGAZZI....UAP02
 
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Veleno BOYS '01
view post Posted on 17/7/2007, 16:55




...mi fà piacere che ci sono disucussioni che ti danno interesse...

...si, concordo, "Perchè" e "Carica Ragazz"i sono un pò introvabili su Emule...
 
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uap 02
view post Posted on 4/8/2007, 13:06




UFFààà...THE FOTBALL FACTORY....LO SCARICO ...O è INGLESE OPPURE NON SI VEDE
 
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Rosso Corallo
view post Posted on 4/8/2007, 13:54




anch'io l'ho trovato in inglese,ma è bello lo stesso :D
 
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52 replies since 30/3/2007, 12:30   8936 views
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