| L'Arpac: Diossina, solo a Caivano valori fuori norma
I livelli di diossina rilevati su campioni di terreno prelevati dall'Arpac (Agenzia regionale per l'ambiente) nelle province di Napoli e Caserta risultano in linea con i valori rilevabili nei principali Paesi europei. Tranne picchi in alcune zone in cui si sono concentrati incendi di rifiuti i dati, dunque, non sono particolarmente allarmanti e anzi rivelano, in alcuni casi, valori inferiori a quelli attesi e comunque nella norma. E' quanto rivela Nicola Adamo, dirigente medico responsabile dell'Arpac per le zone di Napoli e Provincia. "Lo studio che abbiamo avviato lo scorso 7 luglio — spiega Adamo — è il più importante al mondo per quantità di dati e di prelievi effettuati. I prelievi di terreno, da me commissionati, sono concentrati nelle zone a maggior rischio ambientale legato al ciclo di smaltimento dei rifiuti nelle province di Napoli e Caserta. I risultati devono da un lato rassicurare, in quanto in linea con i valori che si registrano nelle principali città europee. Dall'altro bisogna assolutamente interrompere e contrastare in ogni modo la bruciatura incontrollata dei rifiuti vera causa dell'aumento delle contaminazioni da diossine e furani".
Proprio agli incendi di spazzatura al di fuori di impianti specializzati, come sarebbero i termovalorizatori, si deve il picco di furani e diossine rilevati dallo studio dell'Arpac nelle vicinanza dell'impianto Cdr di Caivano. Qui, un anno fa, andò a fuoco un colonna di ecoballe.
Un palazzo di spazzatura dato alle fiamme che ha lasciato tracce visibili di inquinamento da diossine ricadute nel terreno in una zona abbastanza vasta che circonda l'impianto per la realizzazione di combustibile da rifiuto a Caivano. A Caivano, i valori di diossina registrati in un raggio di un chilometro attorno all'impianto Cdr sono di 1.541 nanogrammi per chilo (circa 5 volte la norma fissata, nelle aree industriali, a 200 nanogrammi per chilo).
Situazione limite
"Una situazione limite — sottolinea Adamo — visto che a Giugliano, nei prelievi sia nelle vicinanze della discarica sia prospiciente il Cdr, nonostante i ripetuti micro-incendi abbiamo registrato valori inferiori alla norma. Caivano dunque è l'unica punta al di sopra della norma in un panorama abbastanza confortante.
Ciclo alimentare
Anche la presenza di diossina nel ciclo alimentare, nel latte delle capre e delle pecore, secondo Adamo è da mettere in relazione con gli incendi incontrollati.
"La diossina è una sostanza liposolubile — sottolinea l'esperto — e si trova nel terreno, non nel foraggio. Tuttavia gli animali, bufale e pecore, che brucano il terreno ingoiano una certa quantità di terreno e fanno rientrare la diossina nel ciclo alimentare.
Fenomeni isolati
Ma si tratta di fenomeni ancora locali e isolati. Certo che se continuano i roghi a ogni angolo di strada della città e lungo le tante discariche clandestine che puntellano l'asse mediano la situazione alla lunga peggiorerà".
Scempio
Insomma si tratta di fermare uno scempio ambientale annunciato ma non ancora conclamato. La regione è malata ma fa ancora in tempo a guarire. "I cittadini solo oggi iniziano ad essere consapevoli del rischio di bruciare liberamente la spazzatura. Nell'immaginario collettivo bruciare era un modo per liberarsi dalla puzza e dall'immondizia, Ma così non è in quanto in assenza di un impianto adatto bruciare a basse temperature conduce inevitabilmente alla produzione di diossina. Per il resto i dati sulla contaminazione sono alla pari se non migliori rispetto alle altre principali città europee".
...qualche bastardo la dovrà pagare, siamo uno degli unici paese che attualmente non ha spazzatura in strada, ma la diossina che c'è in aria è molto peggio.
CAIVANO E' NA CARTA SPORCA CA NISCIUN SE NE IMPORT... NOI NO... RIPRENDIAMOCI LA CITTA'...!
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