Curve d'Italia

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Veleno
view post Posted on 19/6/2009, 20:14




“Tutti devono capire che verranno premiate le società che investono in sicurezza, mentre chi non intende farlo, dovrà affrontare misure molto restrittive. Se tutti avranno la carta del tifoso, l’attività dell’Osservatorio nazionale sulla manifestazioni sportive sarà ridotta al minimo e saranno garantite le condizioni di massima sicurezza. Mi dicono che alcune tifoserie sono contrarie e che addirittura vogliono organizzare una manifestazione. Chi è contro questa tessera è contro la sicurezza e con me avrà vita dura.”

Queste le parole del ministro Maroni alla presentazione della carta del tifoso dell’Inter, riportate sul sito de La Repubblica. Come previsto nessuno spiraglio per un civile e democratico confronto con i tifosi che, in quanto sudditi, dovranno limitarsi a subire le decisioni del Viminale.

E’ vero che molti sono apertamente ostili all’adozione della tessera del tifoso, ma è altrettanto vero che altri, sebbene possibilisti, sono scettici circa la reale efficacia di questa misura. Il precedente di Napoli-Milan, della stagione appena trascorsa, è senz’altro sconfortante!


Maroni, Maroni, Maroni... di te abbiamo già pieni i coglioni!
 
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Veleno
view post Posted on 12/7/2009, 14:25




RISPETTO PER LA MAGLIA!

La maglia è una bandiera, e l'hanno sporcata. La divisa della nostra squadra di calcio è una casa dove tornare, uno specchio dove vedere riflessa la passione di tanti anni, un ricordo d'infanzia, un segno di appartenenza tribale, è un colore dell'anima che non può sbiadire. Ma se arriva lo stilista e la pennella di fucsia o verde pisello, se insieme allo stilista c'è l'esperto di marketing che cancella simboli, tinte, riferimenti, allora il tifoso s'arrabbia di brutto. E magari scende in strada urlando "una squadra una maglia", come hanno fatto i sostenitori del Paris Saint Germain davanti al negozio ufficiale del club, sugli Champs Elysées. Infuriati, perché qualcuno gli aveva portato via una riga rossa e dentro quella riga rossa c'era un bel po' della loro vita da stadio, non me le striscioline invisibili che l'hanno sostituita: risultato la casacca del PSG è stravolta, non ricorda più la bandiera francese e va ripudiata

Anche quei quattro gatti rimasti rivoluzionari dentro, se hanno superato i trenta e parlano di questo argomento, diventano conservatori senza illuminazione. Però: è un diritto. Di più: pur essendo relativisti, questo è uno di quei pochi casi in cui sì è convinti di stare dalla parte della ragione. Il calcio moderno è imploso, ha subito un big bang che ha cancellato ogni punto di riferimento: la formazione tipo da ricordare a memoria, i capitani bandiera (a parte Totti, avvocati permettendo). E non c´è allenatore in Italia che duri quanto un´automobile. Restava la maglia. Poi hanno cominciato a confondere le idee anche con quella. E ci saran traumi più grandi, ma se per tutta la vita sei stato juventino e ti han chiamato "zebra" come la metti quando sbucano fuori dieci omini metallizzati con l´aggiunta di Buffon che va per conto suo: rosso acceso, verde pisello, hot pink? E´, anche, una questione di linguaggio. Specie nel giornalismo. Per non ripetere troppe volte nel titolo e nel testo il nome di una squadra il sinonimo è la maglia, sono i suoi colori. Puoi dire "Sampdoria" o "i blucerchiati", ma come fai se i cerchi son rimasti, ma il resto della maglia è nera? Quando la Fiorentina fallì ricominciò chiamandosi Viola. Il nome era la maglia, era il suo colore. Potrebbe una squadra del genere presentarsi con una tenuta lilla per una "scelta dello sponsor tecnico"? Se il Torino va in bianco (come spesso gli accade), di che cosa parla quel giornalista tifoso che da anni tiene una rubrica intitolata "Granata da legare"?

La maglia non è un accessorio della squadra. La maglia è la squadra. L´accessorio è lo sponsor, tecnico o meno. Quello è il portato dei tempi, della fine delle ideologie, delle mezze stagioni e della capacità di distinguere. Viviamo, soprattutto a questa latitudine, in un´epoca daltonica, dove il rosso al semaforo è un´opinione, quindi sovvertibile e interpretabile come verde e dove ogni colore può essere cambiato se c´è una valida ragione per farlo e la validità si misura contando gli zeri che seguono una qualsiasi cifra. Ti sei innamorato di una bruna riccioluta, torni a casa e ti presentano una bionda col caschetto. Può piacerti, o anche no. «Non capisco, ma mi adeguo» era il tormentone di un comico (Maurizio Ferrini) a una trasmissione di Renzo Arbore. Sembra diventata la massima di un popolo remissivo per cui tutto quel che accade è inevitabile. Anche i sussulti delle tifoserie si vanno diradando. A volte è un bene, altre no.
La maglia identifica la squadra più del nome, che va condiviso con la città o il Paese. Ci sono solo undici furie rosse (mica fucsia), undici azulgrana (visti in giallo evidenziato sembravano pulcini in batteria), undici azzurri. Anzi c´erano, prima della centrifuga. Il problema non è che "non ci sono più bandiere". E´ che si è stinta la bandiera. Ma se i colori diventano intercambiabili quanto le convinzioni, come si sceglie da che parte stare?

Maurizio Crosetti - La Repubblica
 
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Nato Ultras
view post Posted on 28/9/2009, 16:59




•Ultras ai domiciliari e a piede libero Il processo fissato per il 3 ottobre


DAGLI SCONTRI AGLI ARRESTI

Cinque tifosi bergamaschi fermati, di cui tre poi arrestati, un agente contuso, una rissa pre-gara, uno strascico di schermaglie e appostamenti minacciosi che nel dopopartita hanno tenuto i tifosi ospiti in ostaggio dentro lo stadio fino a tarda notte. È il bilancio del «contorno» di Atalanta-Catania, disputata mercoledì sera 23 settembre allo stadio comunale.

Tre quindi gli arrestati: L.R., imbianchino 27enne di Almenno, con già notificato il divieto di accedere alle manifestazioni sportive; A.M., barista 35enne di Seriate e G.V., odontotecnico di 30 anni residente a Bergamo. I tre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere: il pm ha chiesto la convalida della custodia cautelare in carcere, ma il difensore si è opposto. Questo perchè, ecco la motivazione, gli è stato «impedito, con decreto motivato ma non scritto del pm, di parlare con i suoi assistiti nella serata dell'arresto». Il procedimento sarebbe quindi motivo di nullità dell'arresto stesso. Il giudice ha dato allora ragione all'avvocato difensore rilevando il vizio formale da lui segnalato e - dato che per convalidare l'arresto la legge mette a disposizione 48 ore - ha rinviato il processo e l'interrogatorio dei tre tifosi, per venerdì 25 settembre alle 9.

Intanto nella serata di mercoledì, dopo il match, i 57 tifosi del Catania che erano scesi dal pullman per rispondere all'imboscata organizzata dai tifosi atalantini prima della partita, sono stati trasferiti in questura prima di partire da Orio al Serio per la Sicilia. Identificati, sono stati tutti denunciati per rissa.

Ora, attraverso i filmati effettuati dalle telecamere della zona adiacente allo stadio e le testimonianze raccolte, gli agenti della Digos e della polizia scientifica di Bergamo cercheranno di identificare anche i tifosi atalantini che intorno alle 19 hanno preso di mira il pullman dei tifosi siciliani: obiettivo è quello di denunciare anche questi per rissa. Durante gli scontri, inoltre, sono numerose le auto dei residenti e passanti che sono state danneggiate.

Atti vandalici si sono verificati anche nei confrontun'auto della polizia, così come sono stati forzati i tornelli di accesso allo stadio, gli agenti hanno sequestrato sassi, bottiglie, un casco e diversi passamontagna.

Da parte della questura di Bergamo resta però aperta la porta del dialogo con i tifosi atalantini: «Con l'arrivo del nuovo questore Turillo - spiegano il vicequestore vicario Francesco Messina e il Capo di Gabinetto Alessandra FAranda Cordella - avevamo avviato un fase di confronto con i tifosi. Ora resta confermata la nostra disponibilità al dialogo, ma ci attendiamo maggiore leatà, eprchè situazioni da Far West come questa non possono essere tollerate».


COSA E' SUCCESSO PRIMA DELLA PARTITA

Intorno alle 19 l'autobus che trasportava allo stadio una sessantina di tifosi del Catania, scortati da qualche pattuglia della polizia e dagli agenti della Digos, è stato letteralmente preso d'assalto da un centinaio di ultrà atalantini, alcuni con i volti coperti da sciarpe.

L'agguato è avvenuto in via Pinetti, una laterale di via Baioni, nelle vicinanze dello stadio. Si è trattato di una vera e propria imboscata: i tifosi hanno cominciato scagliando contro l'autobus (un vecchio mezzo dell'Atb utilizzato per il trasbordo dei tifosi) una fitta pioggia di sassi e bottiglie.

In breve la situazione è degenerata: gli ultrà del Catania, a loro volta, hanno costretto l'autista del bus a fermarsi e sono scesi dal mezzo, ingaggiando un corpo a corpo con gli atalantini. Sono volati pugni e calci dall'una e dall'altra parte.

Immediatamente il reparto mobile della polizia di Stato, che si trovava nelle vicinanze del settore ospiti, ha raggiunto il luogo dell'imboscata. Decine di agenti in assetto antisommossa sono riusciti a far risalire i tifosi siciliani sull'autobus e a disperdere gli atalantini, bloccandone cinque.

Riportata la situazione alla calma, la polizia è riuscita a scortare i tifosi del Catania all'interno dello stadio. Ma la tensione è rimasta alta fino al fischio d'inizio della partita. Un folto gruppo di ultrà atalantini ha raggiunto il cordone di poliziotti e carabinieri che presidiava l'accesso allo stadio lungo via del Lazzaretto, criticando l'operato degli agenti e dei dirigenti dell'ordine pubblico: gli ultrà lamentavano una presunta esiguità della scorta con la quale erano stati accompagnati i tifosi del Catania (sembra incredibile, ma nella «logica» dell'onore ultrà, evidentemente trovarsi di fronte a una scorta che ritengono minima vale come un'offesa).

Infine, intorno alle 20, il capoultrà Claudio Galimberti, detto «Bocia», guidando un gruppo da alcune centinaia di ultrà, ha raggiunto piazzale Goisis, dove ha cercato un confronto con i dirigenti delle forze dell'ordine. I tifosi hanno parlamentato per alcuni minuti con i dirigenti delle forze dell'ordine. Nella sostanza, il gruppo ultrà ha nuovamente criticato le scelte delle forze dell'ordine e ha preteso l'immediato rilascio degli atalantini fermati dopo l'assalto al bus «altrimenti c'ho una curva dietro, qui salta tutto», sono state le parole del Bocia. «Ultras liberi! Ultras liberi!», è stato il coro che si è levato subito dopo.

Non ottenendo risposte soddisfacenti, il capo ultrà se n'è andato, seguito dai fedelissimi, avvisando i poliziotti: «Ci vediamo dopo la partita». Quindi, dal gruppo degli ultrà s'è levato il coro: «E violenza sarà!, E violenza sarà!», poi scandito anche dalla Curva Nord all'interno dello stadio. Inoltre al momento di entrare in curva, molti tifosi hanno superato i tornelli sfuggendo ai controlli di rito.


DOPO IL MATCH

Al termine della partita ancora tensione alle stelle. Dalla Nord circa duecento ultrà hanno raggiunto piazzale Goisis e si sono piazzati lungo viale Giulio Cesare, a braccia conserte, a fronteggiare mezzi e uomini delle forze dell'ordine, piazzate all'uscita del settore ospiti, mentre i tifosi catanesi (una sessantina) rimanevano all'interno dello stadio. Poco prima di mezzanotte, gli ultrà hanno lasciato la postazione di piazzale Goisis e si sono diretti verso piazzale Oberdan lungo viale Giulio Cesare, fino a raggiungere, attraverso via Pitentino e via Alberico da Rosciate, la questura in via Noli.

Ma la postazione è stata mantenuta solo per pochi minuti, perché il gruppo di ultrà è tornato sui suoi passi e in pochi minuti si è riportato in zona stadio. Il pullman dei tifosi catanesi è ripartito solo alle 24,40. Fuori rimanevano circa un centinaio di ultrà nel parcheggio adiacente a via Celestini, le forze dell'ordine sono rimaste schierate fino a tarda notte.
 
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Veleno
view post Posted on 10/10/2009, 14:45




DASPO A BERGAMO...

La stangata era nell’aria ed è arrivata: 8 ultrà bergamaschi sono stati raggiunti dal Daspo, il divieto di accedere alle manifestazioni sportive, in seguito agli scontri avvenuti tra le opposte tifoserie di Atalanta e Catania lo scorso 23 settembre. Fra loro c’è anche il leader della Curva Nord, Claudio Galimberti, detto «Bocia», cui è stato inflitto il divieto massimo previsto dalla normativa: cinque anni lontano dagli stadi, con obbligo di presentazione alle forze dell’ordine in occasione delle partite per tre dei cinque anni.

Tre degli otto Daspo hanno una durata di 4 anni con 2 anni di obbligo di firma ai carabinieri, mentre i restanti quattro hanno una durata di tre anni.

La notizia è stata confermata dalla questura nel corso di una conferenza stampa, dopo che i provvedimenti erano già stati convalidati dal Gip.

Agli 8 Daspo firmati dal questore se ne aggiungono altri tre: due agli altrettanti ultrà arrestati al termine degli scontri tra le tifoserie di Atalanta e Catania (deciso dal giudice) e uno al terzo ultrà arrestato insieme agli altri due, ma poi rilasciato.

I Daspo sono stati firmati dal questore alla luce dei disordini di contorno alla partita Atalanta-Catania dello scorso 23 settembre.

Le diffide sono già state notificate agli ultrà orobici – sarebbero tutti esponenti della Curva Nord – ma alla larga dallo stadio dovranno restare a lungo anche tutti i 57 tifosi del Catania venuti in trasferta a Bergamo.

Anche per loro la questura ha fatto scattare la «diffida», che sarà consegnata ai singoli nelle prossime ore dagli agenti della questura di Catania: i Daspo in questione vanno da un minimo di 3 anni a un massinmo di 5 anni.

Complessivamente, dunque, i Daspo firmati per gli scontri di Atalanta - Catania sono stati 68.
 
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Veleno
view post Posted on 10/10/2009, 16:51






...come cazzo mi piace stò coro!!! Il coro è "Sloop John B", ripreso dai tifosi del FC United of Manchester... complimenti a quelli del Toro che lo hanno riportato con un testo italiano che ne ricorda lo spirito.
 
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vecchia_gioventù_1978
view post Posted on 15/2/2011, 20:04




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Veleno
view post Posted on 12/11/2011, 20:03




...questa foto non l'avevo vista... che bel anniversario festeggiato, con molto stile.
 
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Veleno
view post Posted on 16/11/2011, 20:31




...da un pò di tempo vedevo a Cesena, che i Viking inneggiavano al motto "TRASFERTE LIBERE"... girovagando un pò, trovo un loro comunicato, davvero ben fatto...


Il comunicato dei Viking'86 :

Il divieto della Trasferta di Parma (dove esistono due settori ospiti e dunque avrebbe potuto essere consentito l'ingresso a tutti gli sportivi) anche a coloro che non sono titolari della Tessera del Tifoso ci muove amaramente ad una constatazione, che deve convincere anche i più scettici a passare da un giudizio di probabilità ad uno di certezza: è di natura politica ed è sistematica e definitiva, nelle intenzioni del Ministero, la “strategia” di vietare le trasferte: tutte a tutti.

Si è dunque ribaltata la regola, già oggetto di numerose e risibili forzature nello scorso campionato, secondo la quale il divieto era l'eccezione, giustificata dalla “rischiosità” della gara o del contesto passibili di perturbamento dell'ordine pubblico (fattori ambientali, incroci “pericolosi” con altre tifoserie in trasferta etc).

Il divieto è divenuto regola; e non ammette eccezioni.

Sono serviti coloro che, senza cantarne le lodi, tuttavia sottolineavano le positività della Tessera quale strumento in fondo saggio ed equilibrato: invitiamo costoro a giudicare le cause di quello strumento dagli effetti che ha prodotto e che si proponeva, evidentemente, di produrre.

Prendiamo atto di non potere in alcun modo sostenere la nostra amatissima squadra in trasferta.

Non lo faremo dunque neanche in casa con il tifo vocale, che pare ormai solo a beneficio dei tanti che, anche dalle balconate della nostra Curva, vorrebbero godersi, quantomeno a domicilio, nel nuovo catino vestito a festa, educate sbandierate e fumogeni colorati, pronti a dolersi che il Manuzzi non è “come una volta” e “una volta sì che la Curva Mare era una bolgia”.


Al momento non ci sciogliamo, anche se la cosa farebbe piacere a tanti e saremo presenti silenziosamente in casa fino a quando ci sarà possibile, con lo striscione capovolto in segno di protesta .

Non spariremo per loro volontà o per rassegnazione.
Quello almeno, lo DECIDEREMO NOI.

Oggi invitiamo tutte le società calcistiche a porre con forza il tema delle trasferte libere per i propri sostenitori, che abbiano o meno sottoscritto tessere.

Se il Cesena Calcio c'è ed ama il proprio pubblico più caldo, fedele e appassionato, batta un colpo.

Noi qui battiamo il nostro.

INVITIAMO SENZA TANTE RIUNIONI NAZIONALI, TUTTI I GRUPPI ULTRAS CONTRARI ALLA TESSERA DEL TIFOSO, A SEGUIRE QUESTA INIZIATIVA O A PROMUOVERNE ALTRE.

TRASFERTE LIBERE !!!!

Viking 1986
 
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Veleno
view post Posted on 18/11/2011, 14:15




...restando in tema dei Cesenati, non si può che ricordare un gruppo che quest'anno ha compiuto 30 anni di attività... WEISSCHWARZ BRIGADEN 1981 il gruppo storico della "Curva Mare"... auguri WSB!



 
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98 replies since 23/6/2008, 19:41   4331 views
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