Il mio paese..."FOTO"

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La fede non ha categoria!
view post Posted on 15/6/2008, 12:59




ancora in bianco e nero....
Via gramsci "Anunziata"

Via Campiglione
 
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Veleno
view post Posted on 15/6/2008, 14:47




...sempre molto belle
 
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La fede non ha categoria!
view post Posted on 20/6/2008, 17:11




CITAZIONE (Veleno @ 15/6/2008, 15:47)
...sempre molto belle

^_^


dipinto del 1991 esposto in piazza...
 
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La fede non ha categoria!
view post Posted on 27/6/2008, 16:36




Pascarola,frazione di Caivano...

Chiesa di S.Giorgio Martire

Notizie storico-critiche

Incerta è la ricostruzione storica della chiesa parrocchiale di Pascarola, oggi intitolata a S.Giorgio Martire: i primi documenti che riportano dell’esistenza di una chiesa con quel titolo, in qui territori, risalgono al 1189. Scarse sono anche le notizie relative a tempi più recenti, se non quella che rileva verso la metà del XVIII secolo della presenza dell’arciconfraternita del SS.Rosario. La chiesa è stata di recente restaurata.

Descrizione

La chiesa si sviluppa a navata unica coperta con volta a botte finemente decorata e lunette che alloggiano ampie finestre dai vetri colorati. Le pareti laterali della navata sono scandite da lesene murarie e si aprono a due profonde cappelle voltate a botte. L’ingresso è sovrastato da un organo a canne e dalla cantoria. Un rilevante arco di trionfo, al quale è addossato il pulpito ligneo, immette nel presbiterio coperto con cupola emisferica; la parete absidale piana presenta un altare maggiore realizzato in marmi policromi e un fastoso tempietto che conserva la tela raffigurante la Pentecoste. La chiesa, preceduta da un ampio cortile-sagrato, presenta il fronte suddiviso in due sezioni da uno sporgente cornicione e culmina con un lineare timpano triangolare. L’ampio portale d’ingresso è riccamente modanato e affiancato da lesene che alternano nicchie affrescate; l’ordine superiore in mezzeria si arricchisce di una edicola che conserva la pittura raffigurante il Santo Titolare e lateralmente, lesene murarie alternano cornici in stucco. Il campanile, a pianta quadrangolare, è posto ad angolo retto rispetto la facciata e, chiaramente realizzato in epoca diversa, è composto in due sezioni sovrapposte. La prima presenta slanciate colonne in piperno che inquadrano il lineare portale e reggono il massiccio cornicione che imposta l’altro ordine; quest’ultimo in asse con l’ingresso possiede un insolito balcone ove si apre un alto fornice arricchito da lavorate cornici in piperno.

il campanile...
Cantoria...
Navata...

 
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Veleno
view post Posted on 27/6/2008, 20:01




...ah Pascarola :B):
 
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La fede non ha categoria!
view post Posted on 29/6/2008, 08:41




Ancora Pascarola beach... :D

Il campanile in piazza...
 
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La fede non ha categoria!
view post Posted on 5/7/2008, 10:52




Ex Convento dei Cappuccini


Notizie storico-critiche
L’ex Arciconfraternita o Congrega del SS.Sacramento fu fondata nel 1584. Agli inizi del Settecento, alla Congrega fu data in uso, nella chiesa di San Felice, la cappella del transetto posta a sinistra dell’altare maggiore, dedicata all’Immacolata e al SS. Corpo di Cristo, stipulando nel 1704, l’atto di concessione tra l’Università e l’istituto laicale. E’ proprio in questo secolo che si gettano le basi per la realizzazione della nuova sede che doveva essere rappresentativa e simbolica della crescita dell’istituzione. La fabbrica religiosa, di pregevole gusto barocco, fu costruita tra gli anni 1709 e 1721 annessa alla chiesa di San Felice, cui si accede direttamente attraverso la sacrestia. L’Arciconfraternita, ha conservato il suo impianto originario, che si sviluppava su un unico piano, fino al 1932, quando, interessato da notevoli lavori di ristrutturazione, fu sopraelevato di un piano. A seguito dei danni riportati dal terremoto del 1980, lavori di restauro, realizzati tra il 1991 e il 1992, hanno valorizzato la sontuosità della Congrega.

Descrizione

La fabbrica, che si sviluppa orizzontalmente su due livelli, uno corrispondente alla Congrega e l’altro alla casa Canonica, culmina con tetto a falda e possiede un ingresso dalla piazza e uno dalla chiesa. Dalle linee architettoniche particolarmente eleganti, la facciata si compone di due ordini di finestre ornate da modanature e dal portone centinato che immette nell’androne, fulcro degli ambienti annessi alla sala. Da esso, due porte lignee, risalenti a metà settecento, si aprono nella sala ai lati dell’altare, arricchendo artisticamente con la loro pregiata fattura la Congrega. La Congrega del SS.Sacramento ha un’aula unica di forma rettangolare, particolarmente allungata, coperta con volta a padiglione e soffitto incantucciato impostata su una trabeazione riccamente modanata in stucco, che funge da appoggio alle cornici delle lunette che alloggiano le bucature. Continua...

La settecentesca Arciconfraternita del SS.Sacramento condensa gli stilemi architettonici dell’epoca in cui è stata realizzata; la ricchezza profusa dagli innumerevoli ornamenti dell’arte barocca è sostenuta dalla presenza di preziose opere pittoriche realizzate da rinomati maestri d’arte come Teodoro d’Errico e Andrea d’Este. Il soffitto della Congrega custodisce, l’affresco settecentesco, raffigurante il Trionfo del SS.Sacramento, opera iniziata da Andrea d’Aste, discepolo del Solimena, e ultimato da Nicola Maria Rossi, anch’esso allievo del Solimena. L’affresco di notevole dimensione è riccamente incorniciato e decorato con stucchi a forma di fioroni. Di pregevole fattura sono gli stalli lignei, databili alla metà del settecento, disposti sui lati lunghi dell’aula e sul lato corto al di sotto della cantoria. Quest’ultima, posta di fronte l’altare, si dispone sull’ingresso della Congrega con elegante andamento curvilineo marcato da lesene che la ripartiscono in tre sezioni ognuna delle quali è decorata con motivi a fogliame e conchiglie. La delicata fattura delle lavorazioni che intagliano il legno con motivi stilistici peculiari dell’arte rococò, elegantemente smussati dal gusto locale, la fanno ascrivere alla metà del XVIII secolo. Dello stesso periodo, 1753, come riporta l’iscrizione nella sezione centrale della balaustra, è l’organo. Innalzato su tre gradini è l’altare risalente al 1751, come si legge dalla iscrizione incisa nella base. Realizzato con marmi policromi intarsiati, su disegno riccamente elaborato, è abbellito da pregevoli elementi decorativi; di notevole interesse sono le teste d’angeli poste ai capialtare, l’altorilievo in marmo bianco che caratterizza il paliotto e la colomba sul tabernacolo. Sull’altare domina la cinquecentesca Pala lignea del pittore fiammingo Teodoro d’Errico, raffigurante la Madonna Immacolata riverita da San Francesco d’Assisi e San Francesco di Paola.
 
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La fede non ha categoria!
view post Posted on 18/7/2008, 19:21




ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE
"F. MORANO"
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view post Posted on 20/10/2008, 11:30




Murazione e Città antica di Caivano
jloh
Notizie storico-critiche
La genesi di Caivano affonda le sue radici in epoche molto lontane; il territorio ove sorge la città, fu bonificato dagli Etruschi che, nelle immediate vicinanze, fondarono la città di Atella. Il popolo degli Osci-Sanniti, sconfisse gli Etruschi e probabilmente si insediò con un villaggio in quelle terre, come si presume dai diversi vasi di creta rossa, i dolii, ritrovati nei cortili delle case tra le vie Don Minzioni e Matteotti. Il villaggio osco dipendeva da Atella e le sue vicende furono strettamente legate agli eventi che la interessarono e che la videro, dopo numerosi avvicendamenti conquistata dai romani. Fu Augusto che assegnò ad un gruppo di coloni romani il territorio di Caivano. Di epoca romana è la tomba che si rinvenne nel 1923 nei pressi della chiesa intitolata a S.Barbara; il sepolcro nobiliare che risale al I secolo d.C., riportava pitture murali che presumibilmente raffiguravano il l’antico villaggio “praedium Calvianum”. Fu parte del Ducato Longobardico e poi del Normannico, in epoca Angioina il villaggio di Caivano fu fortificato con possenti mura, interrotte da quattro porte e lo troviamo in remoti scritti riportato come castrum. In un antico documento, il Diploma di Roberto Principe di Capua del 1119, rileviamo quello che forse è stato il primo feudatario normanno nell’XI secolo, un certo Raynaldo de Caivano, fino ad arrivare agli albori dell’ottocento con i Caracciolo e successivamente, Caivano riscattò la feudalità.
Descrizione
La città antica si sviluppava con forma quadrangolare ed era cinta da massicce mura che si aprivano con quattro porte in corrispondenza delle principali vie che attraversavano l’abitato. La murazione che correva lungo le attuali vie Matteotti, corso Umberto, via Savonarola, via Sonnambula e via Imbriani, s’interrompeva con torri di difesa che fiancheggiavano le porte. A Nord la porta aveva il nome di Bastia, forse era la principale che fu poi denominata di S.Rocco; ad Est si apriva la Porta Nova che conservò quel nome fino al 1871 quando fu poi denominata Parrocchia Maggiore per essere in direzione della chiesa parrocchiale. A Sud erano la terza che corrispondeva alla via Angelo Faiola della quale resta il ricordo con un arco e la quarta detta Porta del Castello o Castri. Quest’ultima che prendeva il nome dalla vicinanza col castello, era localizzata dove ora si erge la torre dell’Orologio. Le mura, realizzate in tufo, furono oggetto di numerosi interventi e sono ancora visibili in alcuni tratti del centro di Caivano, come la recinzione della proprietà che si distende da Piazzetta S.Francesco d’Assisi fino alla via Sonnambula, che mostra una scarpa alla base e si rafforza angolarmente con una torre; altre due torri sono evidenti lungo via Savonarola. Il tessuto urbano racchiuso della murazione angioina era caratterizzato da basse case che si articolavano intorno ad ampie corti e in parte ancora oggi conserva l’originaria tipologia.

gfcg Torre e Murazione su via Imbriani
oihpuyo Murazione inglobata in fabbricato prospiciente su piazzetta S.Francesco d’Assisi
 
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24 replies since 7/6/2008, 14:26   863 views
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