| Ritorno al passato.
La stragrande maggioranza dei tifosi inglesi vogliono il ritorno della possibilità di stare in piedi, secondo un'inchiesta della BBC. La statistica ha svelato che il 92% vogliono che le società di calcio ripristino aree sicure dove poter stare in piedi. Gli stadi nelle due divisioni maggiori sono dotati di soli posti a sedere dal Taylor Report sul disastro di Hillsborough. Il Ministro dello Sport Kate Hoey aveva detto: "Un razionale riapproccio al problema è scaduto da tempo. E' il momento di parlarne". La pressione per considerare sotto un altro punto di vista il discorso delle terraces sta crescendo, con coloro che sostengono la campagna a domandare un dibattito aperto. La statistica è stata condotta dal Football Fans Census (FFC), un forum indipendente creato per scambiare e comunicare opinioni su questioni che hanno a che fare con il calcio. Il cofondatore del FFC Tim Gentles ha detto: "Questa è la quarta volta che abbiamo ascoltato i tifosi su questo argomento ed il sostegno per stare in piedi in aree sicure e predeterminate è sempre stata oltre il 90%" . Il campione per questa statistica era formato da 2100 tifosi di tutte le squadre e le categorie, il 45% dei quali erano abbonati alla loro squadra. E' stato anche fatto notare che il diritto allo stare in piedi è considerata essere per i tifosi la seconda cosa più importante dopo i prezzi dei biglietti. Le scoperte dell'inchiesta non costituiscono una sorpresa per Hoey, che ha cercato di riaprire la questione delle terraces quando è stato Ministro dello Sport nel 2000. Ma nonostante Tony Blair e gli altri senatori laburisti abbiano detto che erano favorevoli all'idea quando si trovavano all'opposizione, hanno ora cambiato posizione da quando sono al governo Il risultato è stato che la Hoey è stato velocemente zittita dal Segretario alla Cultura Chris Smith e presto sostituito con l'attuale incaricato Richard Caborn. E' stata anche criticata dai parenti delle vittime del Liverpool che morirono a Hillsborough. Novantasei tifosi persero la vita il 15 aprile 1989 quando la Leppings Lane End dello stadio dello Sheffield Wednesday divenne sovraffollata all'inizio di una partita di semifinale di F.A. Cup contro il Nottingham Forest. L'inchiesta ufficiale, condotta da Lord Taylor, stigmatizzò la scarsa sicurezza a livello di polizia e le facilitazioni inadeguate per la tragedia ma la principale raccomandazione fu l'introduzione di posti tutti a sedere e la rimozione delle barriere perimetrali. Tuttavia la combattiva Hoey, che è co-promotrice di un seminario sul tema alla Camera dei Comuni, ha preso come modello gli stadi tedeschi che forniscono un funzionale esempio di come la tecnologia moderna e gli stewards possano risolvere la miscela di posti in piedi e a sedere. Organizzato dal responsabile manageriale progettistico Divers Jonas, il seminario è un risultato della ricerca della società commissionata per verificare se i tifosi era soddisfatti dei nuovi stadi (come Middlesbrough e Sunderland). L'esperto di calcio della società Geoff Aucock ha detto: "Abbiamo chiesto ai tifosi della loro esperienza negli stadi - visibilità delle linee, bagni e via dicendo - ma la cosa più interessante che abbiamo verificato era l'interesse nel tornare ad aree con posti in piedi. E' stato un risultato inaspettato, perché non avevamo posto la domanda. Così abbiamo pensato che era il momento di riaprire il dibattito. Il nostro compito è solo quello di fare in modo che chi prenda le decisioni sia perfettamente informato sugli sviluppi del campo". La Hoey ha detto che era "solamente sensibile" nel voler riportare la gente a discutere della cosa ed ha espresso il suo disappunto al Dipartimento per la Cultura, Media e Sport (DCMS) ma la Football Licensing Authority (FLA), l'organo costituito dal DCMS per implementare le raccomandazioni del Taylor Report's recommendations, ha declinato l'invito al seminario. "Sono intimoriti dal dover mettere la loro testa sul parapetto ma è un peccato che non capiscano che possono venire anche solo per discuterne", ha detto la Hoey. "Hanno le loro posizioni fisse, rimaste ferme a 10 anni fa, e così non sono sorpresa che non vengano". In effetti il DCMS e FLA sono rimasti fermi nell'opporsi a qualsiasi revisione della loro politica di stadi a sedere. Gli avvocati dello "stare in piedi sicuri" li accusano di sottrarsi al confronto. Un portavoce del DMCS ha detto a BBC Sport che il ritorno allo stare in piedi negli stadi di calcio sarebbe "un passo indietro" e ci ha reindirizzati a quanto detto con i più recenti commenti del ministero sul tema. Replicando a una domanda posta da Jim Cunningham del Coventry South MP l'8 febbraio, Caborn ha detto: "Non sono state portate prove per dimostrare che ci sia un modo migliore per garantire la sicurezza che non sia quello di creare stadi con soli posti a sedere. Il governo rimane sulla linea attuale. Anche le autorità del calcio non hanno alcuna intenzione di reintrodurre aree in piedi negli stadi delle prime due divisioni". Il capo esecutivo del FLA John De Quidt, tuttavia, ha acconsentito ad essere intervistato ed ha ulteriormente difeso la legislazione attuale, negando che l'esempio delle aree in piedi degli stadi tedeschi sia applicabile in Inghilterra. De Quidt ha detto che l'esempio da lui visto, lo stadio di Amburgo, dove le terraces ruotano di 180 gradi per essere rimpiazzate da posti a sedere quando sono necessari, era troppo costoso e richiedeva troppo terreno per essere attuato in Inghilterra. Ha anche difeso la ricerca del FLA in ordine ai feriti negli stadi, che mostrano una diminuzione e consentono di ritenere che gli stadi con posti a sedere siano più sicuri di quelli con posti in piedi. I sostenitori della campagna a favore dello stare in piedi, tuttavia, contestano la validità di queste statistiche , osservando che includono le ferite subite fuori dagli stadi, senza alcun riferimento al fatto dello stare in piedi. Puntano anche sul fatto che lo stare in piedi è permesso negli stadi di divisioni inferiori e negli altri sport, ed anche nei concerti musicali che si tengono negli stadi con soli posti seduti. Amanda Matthews del gruppo schierato a favore della campagna "Stand Up Sit Down" ha detto: "Queste statistiche non valgono la carta su cui sono scritte. Le autorità le tirano fuori perché i loro argomenti sono deboli. Non c'è infatti nessuna prova neanche in ordine al fatto che gli stadi tutti a sedere siano più sicuri di quelli che abbiano sezioni con posti in piedi". Ma De Quidt replica: "Il governo ha le sue chiare posizioni ed è per questo che non parteciperemo al seminario. E' un forum creato per generare più animosità che chiarezza. C'è una differenza tra l'entrare in un dibattito e il partecipare ad un circo". Ma con le questioni sui prezzi dei biglietti, sul fatto che gli spettatori siano più anziani, crollo degli spettatori, nessuna tutela legislativa, una ben percepita mancanza di atmosfera in molti campi e il non diminuito sostegno per lo stare in piedi da parte dei tifosi, la pressione cresce sulle autorità perché si riesamini la questione del tutti-seduti. Il seminario ha visto una mozione mattutina che chiedeva che "il governo riesamini la questione di introdurre piccole sezioni limitate di arre in piedi sicure", apprezzata con voto trasversale. E il gruppo di tifosi aderenti al Football Supporters' Federation (FSF) sta per presentare al DCMS e alla FLA un dossier con nuove prove che, sperano, li costringano a ripensarci. Phill Gatenby del FSF è uno degli autori del dossier ed è di recente tornato da un viaggio in Germania, dove ha visto tre stadi della Bundesliga, tutti con settori in piedi grandi, a prezzo ragionevole, senza disordini e molto passionali. "Nessuno vuole sminuire la gravità di quanto accaduto a Hillsborough né il ritorno ai tempi degli hooligans degli anni '70 e '80, ma i tifosi sono differenti ora e così la tecnologia. Anche Lord Tayolr ha detto che la colpa dell'accaduto a Hillsborough non era dei posti in piedi. La DCMS e la FLA dicono che è per ragioni di sicurezza prima, poi per ordine pubblico ed infine dicono che costa troppo quando i loro argomenti cadono. L'esempio tedesco è la nuova prova. E' il momento di sedersi attorno a un tavolo e parlarne".
-------Con l'audizione di tre dei 26 imputati è cominciato oggi a Basilea il processo a carico degli hooligan che il 13 maggio del 2006 - al termine della "finalissima" del campionato di calcio tra Basilea e Zurigo - diedero avvio a violenti scontri, conclusisi con il ferimento di un centinaio di persone, tra cui quattro poliziotti. Pubblicità
Alla sbarra sono chiamati 25 uomini e una donna, che devono rispondere delle accuse di sommossa, violenza e minaccia contro funzionari, lesioni personali, danneggiamento ed esposizione a pericolo della vita altrui. I dibattimenti, che si svolgono a porte chiuse, dovrebbero protrarsi per nove giorni.
Gli scontri scoppiarono allo stadio San Giacomo proprio al termine dell'incontro, vinto a tempo quasi scaduto dagli zurighesi per 2 a 1. Decine e decine di tifosi renani scesero in campo e attaccarono l'arbitro, l'allenatore e i giocatori dello Zurigo, prendendosela in particolare con Iulian Filipescu, autore - al 93esimo minuto - della rete decisiva: in caso di pareggio, infatti, il titolo di campione svizzero sarebbe stato conquistato dai basilesi.
I disordini si estesero anche all'esterno dello stadio e nel tentativo di contenere la rabbia dei supporter renani, la polizia fece uso di gas lacrimogeni, idranti e proiettili di gomma. Il bilancio dei tafferugli fu di oltre cento feriti, di cui nessuno grave: per 15 persone si rese comunque necessario il ricovero in ospedale. I danni materiali vennero calcolati in circa 100'000 franchi.
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